Restano, almeno per ora, irrisolti i nodi sulla mobilità 2017/2018. Sulla chiamata diretta il Miur non ha ancora avanzato proposte convincenti ai sindacati.
Evidentemente il Miur, non avendo ancora convocato i sindacati per domani 31 gennaio 2017 o per un altro giorno di questa settimana, non ha ancora trovato una sintesi interna all’Amministrazione e in linea con gli “accordi politici” presi con i sindacati il 29 dicembre 2016. In buona sostanza non è stata trovata la quadra sul nodo “chiamata diretta” dei docenti da ambito su scuola da parte dei dirigenti scolastici.
Il momento è molto delicato, infatti i sindacati sulla questione mobilità 2017/2018 non hanno nessuna intenzione di retrocedere dai punti acquisiti. È necessario ricordare che nell’accordo politico tra Miur e sindacati del 29 dicembre 2016 era stato scritto che la condizione per sottoscrivere il Ccni definitivo sulla mobilità, era vincolata a trovare procedure e modalità per l’assegnazione dei docenti alle scuole dagli ambiti di titolarità sulla base di scelte che valorizzino il Collegio dei docenti e le sue articolazioni, in un quadro di requisiti stabiliti a livello nazionale per assicurare imparzialità e trasparenza.
Queste procedure e modalità non sono ancora state rese note e i tempi dell’accordo sulla mobilità 2017/2018 si stanno allungando oltre misura, rischiando di arrivare anche quest’anno a fare richiesta di domanda di mobilità, come successo l’anno passato, ad aprile avviato.
Inoltre restano ancora irrisolti altri due punti della mobilità 2017/2018, il primo riguarda la possibilità di un docente assegnato triennalmente ad una scuola da ambito territoriale a potere esprimere, nella domanda di trasferimento, quella stessa scuola come preferenza puntuale, al solo fine di ottenerne la titolarità su questa scuola; Il secondo riguarda i criteri con cui i docenti titolari o trasferiti in un Istituto Comprensivo o in Istituto d’Istruzione Superiore dovranno essere assegnati alle sedi staccate, succursali, alle sezioni associate che si trovano anche in comuni diversi dalla sede centrale.
Non resta che attendere la chiamata del Miur ai sindacati per affrontare i non facili nodi irrisolti del prossimo contratto sulla mobilità della scuola.
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