Cara redazione ho deciso di scrivere questa lettera di protesta/denuncia per cercare di porre un po’ di attenzione sulle precedenze riguardo la mobilità.
In questa “ buona scuola” dove chi da una parte chi dall’ altra cerca di “derogare” tutto il possibile, ci sono quelli che più di tutti hanno “subito”.
Mi riferisco a docenti che assistono il genitore con disabilità in qualità di figlio referente unico che fino a due anni fa quando vigeva il blocco triennale per i trasferimenti tra province diverse, potevano superare tale blocco pur non godendo di una precedenza.
Dal momento che :
– dallo scorso anno e anche per la prossima mobilità il blocco triennale non esiste per nessuna categoria dei docenti,
– il vecchio e il nuovo punto V del CCNI si limita a precisare che nei trasferimenti interprovinciali il figlio che assiste il genitore non gode di nessuna precedenza.
– Allo stesso tempo tale precedenza che era valida solo nella fase Comunale(solo tra distretti diversi dello stesso comune) a quanto sembra nella prossima mobilità sarà estesa anche alla fase provinciale.
La domanda che vorrei porre al nuovo ministro e a coloro che ci rappresentono è la seguente:
Non sarebbe “umano” dare la possibilità di rientrare (“avvicinarsi”) a un docente che presta assistenza ai familiari disabili (figlio/tutela legale/sorella-fratello/genitore) che lavora in una provincia Y a centinai di chilometri di distanza da casa oltre che consentire al docente che lavora nella provincia di residenza di “avvicinarsi “ solo di una decina di chilometri?
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