Categorie: Mobilità

Mobilità, non ci sarà più la fase comunale

Con l’accordo sulla mobilità 2017/2018, la soppressione di alcune preferenze sintetiche farebbe saltare la fase dei trasferimenti interni allo stesso comune.

Nel contratto della mobilità del 2015/2016 all’art.6, nella fase A della suddetta mobilità, era stato definito che si sarebbe proceduto, nel limite degli ambiti della provincia, prima a livello comunale, poi provinciale.

Quindi, come effettivamente è accaduto nei trasferimenti per l’attuale anno scolastico, prima sono state trattate le domande di mobilità dei docenti che chiedevano di trasferirsi tra scuole dello stesso comune, soltanto dopo questa fase sono state trattate le domande dei docenti che chiedevano il trasferimento tra comuni diversi della stessa provincia.

Con l’accordo raggiunto il 29 dicembre 2016 tra Miur e sindacati, la fase dei trasferimenti interni allo stesso comune non ci dovrebbero essere più. Infatti l’accordo parla soltanto della possibilità di scegliere un massimo di 15 preferenze, fino a 5 su scuola e fino a 10 su ambiti, non sono più previste le preferenze sintetiche dei comuni e dei distretti.

 

La prima riflessione da fare è che per alcune province con solo 2 ambiti territoriali, le preferenze massime da esprimere, nella fase intra-provinciale sarebbero 7, quindi le 15 preferenze sarebbero possibili soltanto in alcune province metropolitane o per la mobilità interprovinciale.

 

La seconda riflessione da fare, in conseguenza all’abolizione della preferenza sintetica del comune, è invece la possibile predisposizione delle fasi interne alla fase intra-provinciale. Quali potrebbero essere queste nuove fasi? Viene in mente che la prima fase potrebbe essere il trasferimento su scuola nell’ambito di titolarità, la seconda fase potrebbe essere il trasferimento su scuola tra ambiti differenti, l’ultima fase potrebbe essere il trasferimento su ambito. Oppure molto più semplicemente ci saranno prima i trasferimenti su scuola a livello provinciale e successivamente i trasferimenti su ambito a livello provinciale.

 

La terza riflessione da fare è quella del punteggio della continuità didattica su comune per le graduatorie interne d’Istituto e mobilità d’ufficio. Vista l’abolizione della preferenza sintetica del comune, resterà il punteggio della continuità di servizio sul comune o verrà sostituita dalla continuità del servizio su ambito?

 

Tutte queste riflessioni ci fanno comprendere che ancora il lavoro sull’articolato del contratto di mobilità 2017/2018 ci farà scoprire molti cambiamenti.

Lucio Ficara

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