Categorie: Mobilità

Mobilità, più di un terzo dei docenti pugliesi deve fare le valigie

Lo rende noto la CISL Scuola Puglia tramite il portale d’informazione locale borderline24.com.

Dalla pubblicazione delle tabelle dei trasferimenti interprovinciali della scuola primaria, primo step della cosiddetta “fase nazionale”, in Puglia i posti disponibili sono risultati nettamente inferiori rispetto al numero di docenti che hanno fatto domanda per l’impiego negli istituti. “Nella sola provincia di Bari – spiega Roberto Calienno, segretario generale Cisl Scuola Puglia, i docenti neoassunti nel barese per la scuola primaria sono 473, ma i posti disponibili sono solo 347, come indicato anche dal piano triennale dell’offerta formativa. Questo vuol dire che oltre un terzo di loro sarà costretto a trasferirsi al di fuori della propria provincia o regione di residenza, con costi aggiuntivi che vanno a pesare sul nucleo familiare”.

Si verificherà un esodo di massa degli insegnanti pugliesi, costretti dal Miur a lavorare in istituti fuori dalla Puglia. A livello regionale: su oltre 1200 docenti neo assunti di scuola primaria, almeno in 410 saranno obbligati a trasferirsi anche nel centro o nel nord Italia. “Le assunzioni – dichiara Domenico Maiorano, segretario generale della Cisl Scuola Bari – non tengono conto di una territorialità che invece doveva essere rispettata. La situazione non migliora per i docenti di scuola media e superiore, le cui tabelle di trasferimento saranno pubblicate nelle prossime settimane. “Lì abbiamo – spiega Calienno – un dato preoccupante per alcune classi di concorso: prevediamo che un terzo delle domande di assunzione in Puglia di docenti di arte e musica per le scuole medie e di diritto per le scuole superiori non saranno accolte”. 

Intanto continuano le proteste da parte dei docenti neoassunti che non vogliono essere trasferiti. Dopo i sit-in negli scorsi giorni sotto la sede del consiglio regionale per chiedere un ampliamento del numero di insegnanti assunti negli istituti pugliesi, lunedì 25 luglio scorso si sono riuniti sotto la sede dell’USR. 

I partecipanti alla manifestazione, che portavano un nastrino rosso al polso, hanno intonato lo slogan di protesta contro i trasferimenti: “non voglio a dare via, voglio il posto a casa mia”.
Carmine Nicoletti

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