In giornata riprende la trattativa fra Mur e sindacati per arrivare ad un accordo sul contratto di mobilità 2016. Diversi restano i nodi da sciogliere, che potrebbero fa saltare il dialogo con il Ministero.
Come abbiamo già riportato, il Miur ha aperto ad alcune richieste delle sigle sindacali, preparando una bozza di contratto che potrebbe rappresentare un punto di partenza per portare avanti il dialogo.
Tra le proposte più importanti, ricordiamo, c’è quella che riguarda gli immessi in ruolo entro il 31 agosto 2015, che potranno trasferirsi nella provincia, mantenendo quindi la titolarità della sede. Tutti gli altri docenti invece, verranno dirottati negli ambiti territoriali.
Anche per quanto riguarda il mantenimento della titolarità sulla singola scuola da parte dei docenti già in ruolo, il Miur è venuta incontro alle richieste sindacali, riequilibrando di fatto le posizioni con gli assunti con la fase 0 e A, inizialmente avvantaggiati da questo punto di vista.
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I punti di discordia riguardano la mobilità professionale, dove i docenti che vorranno cambiare ordine o grado saranno destinati agli ambiti territoriali, perdendo la stabilità della sede e la mobilità interprovinciale, che dovrebbe seguire la stessa strada della mobilità professionale, quindi la perdita di titolarità della sede in caso di spostamento interprovinciale.
Altro grande punto di disaccordo è quello relativo alla chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico, regolato dalla legge 107/2015, che viene mal digerita da ogni comparto sindacale.
Infine, un’altra questione riguarda la compattezza dei sindacati: come scritto in precedenza, sono emerse negli ultimi giorni delle indiscrezioni che vorrebbero Gilda, Flc Cgil e Uil contrari alla firma, con Cisl e Snals pronti invece ad un’apertura, anche se restano tanti se e tanti ma.
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