La questione del contratto mobilità della scuola si fa sempre più ingarbugliato e non comprensibile. Il tempo per una decisione sta veramente per scadere. Al momento le posizioni ufficiali tra Amministrazione, che vorrebbe applicare interamente la legge 107/2015, e sindacati, che non vorrebbero gli ambiti territoriali e la chiamata diretta dei docenti da parte dei Presidi, sono apparentemente molto distanti. Tuttavia si fa strada l’ipotesi di una sequenza contrattuale da avviare subito dopo un possibile accordo tra le parti e da firmarsi entro il mese di gennaio. Su questi presupposti la Gilda insegnanti ha deciso che abbondonerà il tavolo delle trattative, infatti il sindacato guidato da Rino Di Meglio coerentemente con il fatto che ha sempre manifestato contro gli ambiti territoriali e la chiamata diretta non può accettare una sibillina sequenza contrattuale che vedrebbe al centro proprio il tema degli ambiti e della chiamata diretta.
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Qual è invece l’orientamento degli altri sindacati? Per adesso solo la Gilda ha manifestato, con chiarezza, la decisione di rottura.
Gli altri sindacati non hanno scoperto del tutto le loro carte e si riservano di affrontare l’incontro politico del prossimo 21 gennaio. Quindi non è affatto escluso che si possa arrivare ad un accordo che apra la strada nel mese di febbraio alla sequenza contrattuale sulla base di un’ipotesi che verrebbe firmata entro la fine di questo mese.
Ovviamente la Gilda insegnanti non farà parte di questa partita e bisognerà vedere quali saranno i sindacati ad accettare un compromesso del genere.
Ma di cosa si discuterà nell’eventualità parta la sequenza contrattuale?
Il primo punto che i sindacati chiedono di trattare nella sequenza contrattuale è quello di definire criteri oggettivi, misurabili e quantificabili da rilevare dai curricoli degli stessi docenti al fine di graduarli una volta entrati nell’ambito. In sostanza si pensa al metodo usato per le graduatorie dei bandi dei progetti Pon o Por, in cui i criteri vengono fissati a priori e poi vengono stilate le graduatorie da cui attingere, proprio in base ai criteri scelti.
Nella sequenza contrattuale si parlerà anche delle valutazione da dare ai titoli culturali e all’anzianità di servizio compresa la continuità del servizio. Per quanto riguarda la valutazione dei punteggi del servizio ci sono delle richieste sindacali abbastanza chiare. Si tratta dell’equiparazione del punteggio pre-ruolo con quello di ruolo, come previsto anche dalla clausola 4 della direttiva europea 1999/70, e l’equiparazione del servizio svolto in altri ordini o gradi di istruzione.
Riguardo queste equiparazioni, l’Amministrazione si è detta possibilista su quella del pre-ruolo con il ruolo su stesso ordine e grado d’istruzione, meno sull’altra. Si prevedono variazioni sulla continuità del servizio e sul bonus aggiuntivo una tantum per chi dal 2001 al 2008 non aveva presentato domanda di trasferimento per almeno un triennio. Ma per sapere come andranno realmente le cose, e chi saranno i protagonisti del regolamento della mobilità 2016/2017 dovremo ancora aspettare i prossimi giorni.