Le notizie sono ancora frammentarie e incomplete ma un dato appare quasi certo: alla fine i sindacati (Gilda esclusa) firmeranno l’ipotesi contrattuale sulla mobilità.
Su come potrebbero avvenire le operazioni di mobilità abbiamo già dato conto in altro articolo.
Ma bisognerà avere in mano il testo definitivo del contratto per capire con precisione cosa ne sarà degli albi territoriali e della chiamata diretta.
Per quanto ne sappiamo ora gli ambiti verranno istituiti e dagli ambiti transiteranno quasi certamente i docenti neo-assunti nelle fasi B e C.
Attraverso un meccanismo che non è ancora stato chiarito i docenti già in ruolo dal 2014/2015 potranno ancora chiedere il trasferimento da scuola e scuola senza passare attraverso gli albi, ma – per averne la certezza – è bene aspettare il testo dell’accordo.
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E poi resta aperta la questione della chiamata dagli albi che la legge affida ai dirigenti scolastici ma che secondo i sindacati dovrebbe essere regolata con criteri rigidi e oggettivi.
Quindi nessuna chiamata in base alle esigenze del POF ma contratto scuola-docente in base al punteggio o ad altri criteri simili.
L’intera question dovrebbe essere regolata con una apposita sequenza contrattuale da definire nell’arco dei prossimi due mesi.
I giudizi sulla vicenda si dividono: c’è già chi parla di accordo al ribasso accettato dai sindacati e c’è chi, realisticamente, fa osservare che non ci sono molte altre vie d’uscita.
Sarà interessante, piuttosto, nelle prossime ore conoscere i commenti dell’ANP che difficilmente potrà condividere l’idea che le assunzioni dagli albi continuino ad essere effettuati con il consueto meccanismo delle graduatorie.
Resta il fatto che dopo questo contratto non si potrà più parlare di titolarità sulla sede, dal momento che per una percentuale consistente di docenti il passaggio attraverso gli albi sarà del tutto inevitabile.
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