Come finirà la vicenda del contratto sulla mobilità non lo sappiamo ancora e anche fare previsioni non è affatto facile.
Per intanto l’unico dato certo è che l’ordinanza ministeriale non uscirà subito e se ne parlerà forse agli inizi di aprile.
L’altro dato, probabile ma non certo, è che la Funzione Pubblica potrebbe “suggerire” alcune modifiche all’ipotesi di contratto di febbraio.
D’altronde se si è arrivati a questo punto è anche perchè i sindacati hanno fin da subito urlato ai quattro venti che l’ipotesi di contratto modificava in modo sostanziale non pochi aspetti della legge 107. In tal modo hanno allertato gli organi di controllo (Funzione Pubblica e MEF) che evitentemente hanno voluto vederci chiaro e hanno deciso di leggere con molta attenzione il testo dell’accordo.
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Una maggiore cautela da parte sindacale poteva essere utile e magari sarebbe servita a non far drizzare le orecchie ai tecnici della Funzione Pubblica.
D’altronde, mentre il tavolo contrattuale era aperto, i sindacati si sono anche trovati nella condizione di dover accreditare la tesi secondo cui ci si stava battendo come leoni per ottenere una improbabile modifica alla legge 107.
Ma, in politica, come in ogni altra vicenda della vita, i nodi prima o poi arrivano al pettine.
Per due mesi i sindacati hanno potuto andare nelle assemblee annunciando che la legge 107 era sotto controllo e che si stava lavorando per mitigarne gli effetti.
Adesso, alla resa dei conti, la situazione potrebbe capovolgersi con il risultato che tutta la mobilità 2016/2017 si concluda dopo l’avvio del nuovo anno scolastico.
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