“Fare ritornare i docenti che hanno vinto le cause dopo gli errori dell’algoritmo alla sede di partenza: è una sorta di gioco dell’oca. In questo modo si genera altro contenzioso e il balletto già visto dei docenti nelle classi, in barba ai principi della continuità didattica”.
E’ quanto scrive la Uil Scuola, sulla decisione del Miur di riportare i beneficiari di sentenze non definitive, nella procedura di mobilità di quest’anno, nella sede contestata, quella definita erroneamente dall’algoritmo dello scorso anno.
A questo punto i docenti beneficiari di sentenze favorevoli dovranno ripartire dalla sede che ha assegnato loro l’algoritmo sbagliato e richiedere nuovamente al giudice di pronunciarsi.
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“Una sorta di gioco dell’oca – scrive il Sindacato – per cui, dopo aver affrontato nei mesi scorsi dure battaglie legali anche molto costose, subiranno un altro danno e i giudici dovranno pronunciarsi di nuovo sullo stesso argomento”.
“La soluzione ci sarebbe – spiegano alla Uil Scuola: far partire la mobilità dalla sede assegnata dal giudice, anche in soprannumero, per evitare danni ai contro interessati. Questo nella consapevolezza di operare a tutela delle migliaia di persone coinvolte e per garantire agli alunni il loro docente dal primo giorno di scuola”.
“Confidiamo in un ripensamento da parte dell’amministrazione – sottolinea Turi – c’è ancora tempo per rimediare e disinnescare gli effetti negativi di tale scelta, senza affidarsi al ruolo di supplenza della magistratura”.
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