Mobilità, una corsa ad ostacoli e, per sovrammercato, all’indietro

In dirittura d’arrivo l’accordo sulla mobilità dei docenti e gli effetti perversi della legge 107 si vedono tutti, i sindacati istituzionali hanno abbandonato i neo assunti al loro destino in cambio di modeste e temporanee concessioni per il personale assunto entro il 2014/2015.

Quello che conta per costoro è l’essere riconosciuti come controparte dal governo, i “risultati” che pretendono di aver ottenuto si riducono ad rallentamento di un processo che, sino a quando vi sarà la Legge 107, incomberà sulla categoria e che, anzi, sarà più facile perseguire grazie alla divisione fra colleghi.
I docenti entrati in ruolo entro l’A.S. 2014/2015 potranno (almeno per quest’anno) chiedere il trasferimento nell’ambito del Comune e della Provincia indicando l’istituto e non l’ambito territoriale (così anche i perdenti posto) ma già per i trasferimenti interprovinciali sarà possibile indicare preferenze solo per un numero limitato di istituti (il rischio cioè di finire in un ambito territoriale da dove si verrà chiamati dai dirigenti scolastici è presente nel caso non vengano soddisfatte le preferenze puntuali dei singoli istituti)

I neo assunti nelle fasi B e C vengono abbandonati nel limbo degli ambiti territoriali da dove verranno chiamati dai dirigenti scolastici con un contratto triennale.
In pratica, si comincia con il colpire i più deboli per arrivare gradualmente, ma velocemente, a colpire tutti
Anche il contratto sulla mobilità insomma è volto alla divisione della categoria, come i 500 euro per la formazione (da cui sono esclusi supplenti, educatori e ATA) e il bonus di merito che la legge vuole solo per un numero limitato di docenti di ruolo prescelti, tanto per cambiare, dai Dirigenti scolastici.
La CUB Scuola Università Ricerca invita le colleghe ed i colleghi a opporsi alla divisione che ci vogliono imporre ed a mantenere alta la mobilitazione!

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