Il 17 novembre scuola, formazione professionale, Afam, università, ricerca (aderiscono anche i ricercatori che fanno capo al Cnru – Comitato nazionale ricercatori universitari) si mobilitano “per gridare che la conoscenza è il motore dello sviluppo e della modernità”, come sottolinea la Flc Cgil che indice lo sciopero. I temi in agenda sono il superamento del precariato, il rinnovo dei contratti, l’allineamento degli stipendi alla media dei Paesi dell’Unione Europa. Si rivendica, inoltre, il diritto allo studio, la qualità del nostro sistema formativo dalla scuola d’infanzia all’università, il rilancio della ricerca.
In tutta Italia vengono organizzate iniziative pubbliche per spiegare ai cittadini le ragioni di questa ennesima protesta. Manifestazioni, dibattiti, assemblee si terranno in tantissime città italiane; previsti cortei nella mattinata, spettacoli e letture nel corso del pomeriggio e della serata. A Padova sarà presente il nuovo segretario generale della Cgil Susanna Camusso – che ha preso il posto di Guglielmo Epifani, dopo la scadenza del suo incarico – insieme al segretario generale della Flc Domenico Pantaleo.
La coincidenza dello sciopero con la Giornata dello studente favorisce iniziative comuni tra sindacato e movimenti studenteschi “per chiedere investimenti in conoscenza e non tagli, garantire il diritto allo studio e non la condanna all’ignoranza, un lavoro dignitoso e non precarietà senza futuro, ricerca di qualità e non cervelli in fuga, un futuro di sviluppo e non un declino economico e culturale”.
La Giornata internazionale si celebra appunto il 17 novembre per ricordare che in quel giorno del 1939 centinaia di studenti cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti; nel 1941 alcuni gruppi di studenti in esilio istituirono l’International students day, la giornata internazionale di mobilitazione studentesca in ricordo di quel massacro e per rivendicare il diritto allo studio per tutti e la volontà di costruire un mondo di pace, di giustizia, di democrazia e di libertà.
Mobilitazione della Flc Cgil per tutti i settori della conoscenza, quindi; in particolare, nelle scuole di ogni ordine e grado, anche quelle non statali, l’astensione dal lavoro di un’ora riguarda i docenti, i dirigenti scolastici, gli educatori ed il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (sia in Italia che nelle istituzioni scolastiche italiane all’estero). La Flc Cgil precisa che il personale docente ed educativo potrà scioperare quando il proprio orario coincide con la prima ora di lezione o di attività educative dell’istituzione scolastica. Nel caso in cui, nella giornata di mercoledì 17 novembre, le attività si protraggono in orario pomeridiano, il personale in servizio nel pomeriggio potrà scioperare nell’ultima ora, se non l’ha già fatto nell’arco della mattinata. Anche il Sisa (Sindacato indipendente scuola e ambiente) ha proclamato uno sciopero per giorno 17 novembre – cui hanno aderito l’Usi-Ait e, a livello locale, anche altre sigle sindacali – invitando docenti, personale Ata, studenti medi e universitari a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma in Piazza Montecitorio a partire dalle ore 10.