I sindacati confederali rompono gli indugi e dichiarano ufficialmente aperto l’autunno caldo della scuola. Con un comunicato diramato nel pomeriggio del 28 settembre le segreterie nazionali di Cgil-FLC, CislScuola e UilScuola proclamano lo stato di mobilitazione del personale della scuola e preannunciano fin da ora uno sciopero nazionale dell’intera categoria per la prima decade di novembre.
"Le segreterie nazionali – si legge nel comunicato – rivendicano l’apertura immediata della trattativa contrattuale, più investimenti per la scuola pubblica, la salvaguardia degli organici, le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili".
Ovviamente la protesta riguarda anche la riforma della scuola e altri provvedimenti legislativi in via di definizione; oltre a ribadire il proprio giudizio negativo sulla legge n. 53, i sindacati parlano anche di "rifiuto della proposta di tutor definita dall’Atto di indirizzo che gerarchizza la funzione docente e rompe la collegialità"; e poi ci sono "l’opposizione alla proposta di devolution della scuola alle regioni e la netta contrarietà a qualsiasi intervento legislativo di definizione dello stato giuridico del personale della scuola".
Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente contrattuali, le richieste si possono così riassumere:
Ma i sindacati mettono le mani avanti anche rispetto a norme che non esistono ancora ma che sono in discussione in Parlamento: regionalizzazione del sistema di istruzione e definizione per legge dello stato giuridico del personale della scuola.
Cgil, Cisl e Uil preannunciano un ampio programma di iniziative: dal 7 al 19 ottobre assemblee sindacali in tutte le scuole, dal 20 al 28 ottobre scioperi di un’ora articolati a livello regionale secondo il seguente calendario:
In Campania lo sciopero è previsto per il 15 ottobre, in concomitanza con una analoga iniziativa già promossa dalle segreterie regionali.
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