Alcune spese, come ad esempio quelle sostenute per motivi di salute, per l’istruzione o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione, possono essere utilizzate per diminuire l’imposta da pagare. In questo caso si parla di detrazioni. La misura di queste agevolazioni varia a seconda del tipo di spesa.
Anche quest’anno, per le spese per istruzione diverse da quelle universitarie, spetta una detrazione del 19%, da indicare nel modello 730/2023.
Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese (tra cui anche le spese di istruzione) varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.
La detrazione, con riferimento alle spese di istruzione sostenute nell’anno 2022 per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, spetta per un importo annuo non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.
Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.
Tra i contributi volontari detraibili sono compresi, ad esempio:
Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l’ampliamento dell’offerta formativa che sono indicate con il codice 31.
Con riferimento al modello 730/2023 ricordiamo che il termine ultimo per la presentazione è di norma il 30 settembre, che però cade di sabato, quindi la scadenza quest’anno è il 2 ottobre 2023.
In proposito, dal pomeriggio di oggi, 2 maggio, è possibile consultare la Precompilata 2023, che potrà essere inviata dall’11 maggio.
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