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Modello finlandese, corsi individuali alle superiori e stop alla distinzione fra licei e Itis: alcune proposte

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In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non finiscono qui ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.

Modello scuola Finlandia: ecco i benefici

Un nostro lettore ci spiega il suo punto di vista per quanto riguarda il sistema scolastico da adottare. Sulla stessa lunghezza d’onda dello stesso Ministro, il nostro lettore propone il modello scuola Finlandia: “Perchè non prendere a modello un paese-leader nei risultati degli apprendimenti (conoscenze, competenze, capacità) come la Finlandia? I bimbi finlandesi iniziano le elementari leggermente più tardi, non sono vittime del mito del “bambini anticipatario” ma soprattutto hanno una sorta di “ciclo unico” che li conduce alla scuola superiore offrendo a tutte e a tutti le stesse opportunità e lo stesso rispetto sociale”.

Stop a snobismo e classismo del liceo

“In altri paesi europei, inoltre, prosegue il lettore, la distinzione (ultra-classista) tra licei e non licei semplicemente non esiste. Tutte le scuole superiori sono licei. Perché mai, del resto, non dovrebbero esistere licei gastronomici o agrari, licei informatico-finanziari godenti lo stesso rispetto del liceo classico nostrano? Alcune discipline come l’italiano, la matematica e la storia dovrebbero essere obbligatorie in tutte le scuole, ma perchè mai non dovrebbero essere ‘liceali’ scuole come l’alberghiero o l’ITIS?”
Inoltre, il lettore riflette sulla possibilità di introdurre corsi individuali: “perchè non abolire il gruppo classe e non introdurre i corsi individuali nelle scuole secondarie superiori? Alcune scuole superiori lo stanno già sperimentando con grande successo. Per quanto possa sembrare astruso e arzigogolato anche questo metodo di strutturazione didattica potrebbe essere un ottimo antidoto ad alcuni meccanismi tipici della sperequazione delle opportunità di partenza, che sono quasi sempreverde soprattutto famigliari.
Viene superata tutta una pletora di meccanismi offerti dai dirigenti scolastici alle famiglie per far studiare alunni, già compagni di classe alle elementari e alle medie, nelle stesse classi (che finiscono per essere le “buoni classi” contro le “classi pessime”), ovviando ad un problema di continuità sociale delle opportunità ereditate dall’essere semplicemente nati, senza merito alcuno, figli di quella famiglia, di quel quartiere, di quella zona d’Italia, o semplicemente “di quel giro di genitori”.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a [email protected].

Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.