Attualità

Moldavia, al via i progetti scolastici in un paese allo stremo ed in pericolo, varati dal Consiglio d’Europa

L’attuale conflitto in corso, oltre a coinvolgere specifiche aree dell’Europa Orientale, mette in pericolo determinati paesi posti ai confini di tali teatri bellici, specie se questi presentano all’interno nazioni dichiarate ed autodeterminate de facto indipendenti. La Moldavia, ex stato facente parte dell’Unione Sovietica, ottenne l’indipendenza nel 1991; già l’anno successivo la Repubblica di Transnistria dichiarò unilateralmente la propria autonomia rispetto al neonato stato moldavo, prodotto indiretto della Rivoluzione Romena che portò sul patibolo i Ceausescu, nel natale dell’89’. Da quest’anno fatidico e dagli eventi accaduti si tracciarono delle linee sottili destinate ad interessare la storia recente della Moldavia indipendente: povertà, emigrazione e corruzione, specie in comparti pubblici come scuola, formazione e sanità. Il nepotismo, la circolazione di capitali in economia sommersa e le tensioni interetniche tra gagauzi, moldavi di etnia romena e russa hanno portato a scontri diretti con le piccole autonomie presenti sul territorio, le quali guardano rispettivamente a Istanbul e a Mosca. Il tentativo di quest’ultima, secondo gli analisti di geopolitica, sarebbe quello di prendere sotto la propria ala Transnistria, Donbass e Crimea, L’UE, in tal senso, ha teso la mano alla Moldavia agevolando i processi di integrazione, stabilizzazione ed associazione con gli apparati comunitari, finalizzando il tutto ad un proprio allargamento orientale anche con Macedonia del Nord e Albania. Parte consistente dei fondi comunitari sono dedicati alle scuole per la promozione di programmi dedicati alla democrazia, ai suoi pregi, alle sue imperfezioni ed alle opportunità che questa offre alle popolazioni.

Laboratori, programmi, obiettivi: costruire la coscienza democratica degli studenti

Le scuole sono un riflesso della società e svolgono un ruolo chiave nel plasmare la comprensione da parte dei bambini delle scuole delle principali questioni sociali in uno spirito di rispetto reciproco, dialogo pacifico e dignità umana. La guerra in Ucraina ha avuto profonde ripercussioni sulla vicina Moldavia a causa della vicinanza geografica, degli stretti legami familiari e dell’arrivo di un gran numero di rifugiati ucraini, tra gli altri fattori. Subito dopo, la comunità educativa moldava ha dovuto affrontare il difficile compito di continuare il processo di sviluppo delle competenze per la cultura democratica, avviato nel 2018 attraverso la revisione della materia dell’educazione civica sulla base del Quadro di riferimento delle competenze per la cultura democratica del Consiglio d’Europa , in questo nuovo contesto. Per supportare gli insegnanti in questo processo, il Consiglio d’Europa ha organizzato, in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, sette workshop online per insegnanti nell’ambito del progetto “Educazione alla democrazia nella Repubblica di Moldova”. Intitolati “La specificità dello sviluppo delle competenze per la cultura democratica nell’attuale contesto sociale”, i sette workshop di mezza giornata sono stati organizzati dal 30 marzo all’8 aprile e hanno visto la partecipazione di circa 1.000 docenti di educazione civica e storia.

Strutturazione di workshops e progetti: l’educazione civica torna al centro

I laboratori avevano lo scopo di fornire agli insegnanti uno spazio per riflettere criticamente sulle proprie emozioni, percezioni e bisogni, nonché sulle pratiche pedagogiche da adottare in una situazione di crisi carica di forti sentimenti emotivi.Gli insegnanti sono impegnati in una riflessione critica sui fattori che influenzano il processo pedagogico dall’inizio della guerra, le domande poste dai bambini in età scolare nella loro ricerca di significato e prevedibilità, le strategie pedagogiche per rispondere ai bisogni dei bambini in età scolare, l’individuazione dei più strumenti e metodi didattici adeguati per lo sviluppo delle competenze per la cultura democratica in una situazione di crisi, i bisogni e le risorse che gli insegnanti stessi hanno in questo processo. I laboratori hanno offerto l’opportunità di scambi tra pari tanto necessari, ricchi anche se a volte difficili, che hanno aiutato gli insegnanti a comprendere meglio il loro ruolo e ad essere meglio preparati quando si discuteva dell’attualità con i bambini delle scuole. “Questo seminario ci ha aiutato a connetterci gli uni con gli altri, ad essere in coesione sociale, ci ha aiutato a evitare le insidie ​​emotive [e a rimanere professionali]”, ha affermato un insegnante. Sulla base delle discussioni durante i workshop, gli esperti del Consiglio d’Europa, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, svilupperanno una serie di raccomandazioni sullo sviluppo delle competenze per la cultura democratica nel contesto attuale, che saranno condivise con l’intera comunità educativa moldava.

Andrea Maggi

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