A vent’anni di distanza dai fatti, si chiude con una sentenza piuttosto rara per il mondo della scuola – il licenziamento o meglio la “destituzione dal servizio” – la vicenda del docente di Diritto ed economia allora in servizio presso l’istituto superiore “Loperfido” di Matera. La durezza della decisone presa dai giudizi del Palazzo di piazza Cavour, attraverso la sentenza 12.848 della Sezione Lavoro della Suprema Corte, si deve agli atteggiamenti “dall’inequivoco contenuto sessuale” intrapresi dal docente nei confronti delle sue studentesse del quinto anno.
La sentenza della Cassazione – che fa seguito alla condanna penale, con patteggiamento, e la conseguente destituzione dal servizio decisa dal ‘Consiglio nazionale di disciplina della pubblica istruzione’, decisione quest’ultima confermata dal Tribunale di Matera e dalla Corte d’Appello – si deve ad un comportamento ingiustificabile ed incentrato su “attenzioni fisiche e allusioni sessuali”. Il docente non era raro che si lasciasse andare anche che “palapazioni corporee maldestramente celate” e a “discorsi ed atteggiamenti turpi”, tenuti sia durante le lezioni che al di fuori.
Una curiosità: la denuncia da cui è stato avviato il processo penale, partì, nel 1991, dalla dirigente scolastica del docente. Evidentemente di fronte alle “forti” testimonianze delle studentesse del docente non potè fare altro che avvisare l’allora Provveditorato agli studi.