Quasi un anno fa è esploso il caso del docente di religione ed ex dirigente di Azione Cattolica accusato di aver molestato più e più volte vari bambini tra i dieci e i quindici anni. Come riporta La Repubblica l’uomo, di 47 anni, ieri, 15 febbraio, davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Tivoli, si è giustificato così: “Chiedo scusa per quel che ho fatto. Ero depresso e vivevo un momento di fragilità”.
Il pm, specificando che la depressione non si cura con la pedofilia, ha chiesto che venga condannato a 10 anni di reclusione. Le indagini sono partite dalle confidenze raccolte dalle fidanzatine delle vittime, che a distanza di alcuni anni hanno trovato il coraggio di parlare. Si parla di un totale di circa 50 violenze sessuali.
La Procura di Tivoli ha intanto chiuso una seconda indagine a carico dell’uomo, sempre per pedofilia, e si appresta a chiedere per lui un secondo processo. Il docente è accusato di aver avvicinato i minori mentre erano immersi nel sonno o si trovavano nel dormiveglia e di averli costretti a subire una serie di abusi sessuali, nel corso di varie gite e uscite.
Nel frattempo proseguono le indagini su un diacono di Latina che avrebbe avuto contatti con l’insegnante di religione in questione.
Il docente avrebbe approfittato della relazione di amicizia che era solito instaurare con i genitori dei ragazzini e alunni prima delle violenze. L’uomo avrebbe cercato di creare un rapporto di fiducia con le famiglie. Come dice la nota della Procura, l’uomo è “gravemente indiziato di avere commesso violenze sessuali, specie approfittando di gite organizzate unitamente ad associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte”.
Come riporta La Repubblica, il docente ha insegnato religione ed è stato Responsabile nazionale dell’Azione Cattolica Ragazzi dal 2002 al 2008. È stato responsabile dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Tivoli e Segretario diocesano dell’Azione cattolica di Tivoli.
L’insegnante ha ricoperto anche il ruolo di vicepreside. In un messaggio agli studenti dell’istituto durante il lockdown, diceva: “Mi mancate, chi ha la fortuna di fare un lavoro come quello che faccio io non è mai contento quando forzatamente è lontano dai propri studenti”. Molti i commenti delle famiglie: “Grazie prof. di essere sempre così vicino ai ragazzi”.
“Abbiamo respirato aria di omertà” ha detto in conferenza stampa il procuratore di Tivoli. Un ragazzo presumibilmente abusato “ha spiegato ad un suo conoscente – ha detto – che non avrebbe denunciato perchè ‘non crederanno mai a me, dato che lui è una persona importante ed è anche un amico di mia madre e di mio padre’”.
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