Qualche settimana fa ci siamo occupati del caso di un maestro di religione arrestato in flagranza di reato per violenza sessuale durante le attività scuola su quattro bambini tra i 4 e i 5 anni. Come riporta La Repubblica, purtroppo, i casi di violenza sessuale ai danni di bambini perpetrati dal docente potrebbero essere più di trenta.
Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro, insieme al Nucleo tutela donne e minori della polizia locale, sono al lavoro per ricostruire la vicenda nei dettagli. L’indagine è partita lo scorso marzo quando una bambina aveva raccontato ad un’altra docente di “giochi” particolari fatti con il maestro.
L’insegnante ne ha parlato con dei colleghi prima di coglierlo sul fatto, entrando un giorno in classe all’improvviso. Sono bastate poi poche ore di registrazioni per avere conferma dei peggiori sospetti sugli atteggiamenti del professore.
Dopo la convalida del provvedimento da parte del gip Lorenza Pasquinelli, emergono altri casi di abusi. Prima quattro, su bambine dello stesso asilo. Dopo la prima settimana le segnalazioni arrivate dalle famiglie sono già dieci. Ora, dopo quasi un mese, siamo a trenta, anche da parte di coppie di genitori che hanno i figlioletti in altri asili della città. Il maestro aveva infatti insegnato in ben sei istituti della città. La Procura sta valutando caso per caso.
Nella scuola dov’è stato arrestato era in servizio con un contratto a tempo determinato. Selezionato, come aveva precisato il Comune, “dal Servizio per l’insegnamento della religione cattolica dell’Arcidiocesi di Milano”. Dopo le prime denunce, la procura ha acquisito proprio negli uffici della Curia tutta la documentazione relativa all’attività dell’indagato: curriculum, precedenti esperienze didattiche, valutazioni, note disciplinari. Proprio nell’ultimo asilo dove aveva lavorato era stato segnalato per non usare la mascherina durante il periodo in cui erano in vigore le norme anti Covid, ma anche per comportamenti non consoni con i piccoli alunni.
Dopo insegnanti e dirigenti scolastici, venerdì 21 aprile sono state ascoltate in procura alcune coppie di genitori, mentre altre vengono sentite negli uffici della polizia municipale. Testimonianze che partono sempre da quanto appreso in casa dai figli, nei loro racconti sui comportamenti del docente in classe. Dopo le loro audizioni, la procura potrebbe decidere di sentire anche i bambini in incidente probatorio.
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