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Molti computer, poche reti nelle scuole italiane

La diffusione delle tecnologie didattiche nelle scuole italiane rischia di non dare i frutti sperati se non si darà impulso al più presto allo sviluppo del LAN, ossia delle reti di istituto: è questo il risultato dell’indagine promossa dall’Osservatorio per le tecnologie educative del Ministero presentata nei giorni scorsi  a Genova nell’ambito della seconda edizione del TED.
Ma l’esposizione genovese è stata anche l’occasione per presentare e mettere a confronto fra di loro le migliori esperienze di rete realizzate nelle scuole, esperienze che – fortunatamente – sono diffuse in molte regioni.
Il problema maggiore è legato ai finanziamenti: nella stragrande maggioranza dei casi i fondi che le scuole hanno utilizzato per realizzare le reti deriva dal Piano nazionale di sviluppo delle tecnologie didattiche (PSTD) che però si è concluso proprio lo scorso anno e dunque non è più finanziato.
A dire il vero la C.M. 152 dell’ottobre scorso ha messo in campo denaro fresco ed altri fondi stanno arrivando per la promozione di attività di aggiornamento e di formazione, ma il divario nei confronti degli altri Paesi europei sembra ancora piuttosto consistente.
Uno dei problemi maggiori è legato alla distribuzione delle risorse fra i diversi ordini e tipi di istituzioni scolastiche: i finanziamenti maggiori si sono concentrati in questi anni  sugli istituti tecnici e professionali, a scapito della scuola dell’obbligo.
La ricerca dell’Osservatorio per le tecnologie educative è stata condotta mediante un questionario al quale hanno risposto più di 1300 scuole di tutta Italia; ma i dati riguardano le 700 scuole che hanno completato tutte le domande del questionario.
I ricercatori hanno constatato che manca ancora – nella stragrande maggioranza dei casi – una "cultura della rete", in quanto nella quasi totalità dei casi ad essere collegati sono solamente i computer presenti nei laboratori: "fatto che – sottolineano i ricercatori – evidenzia un utilizzo ancora fortemente legato agli ambiti disciplinari, piuttosto che all’idea di network di risorse".
In ogni caso le reti scolastiche sono di modeste dimensioni: nel 46% dei casi collegano non più di 20 computer e nel 23,7% non superano le 50 unità connesse.
La dimensione media (39 computer in Lan per istituto) è il risultato di forti divari: ad un estremo vi sono le scuole elementari con 14 Pc e all’altro gli istituti tecnici e professionali con 77.
Anche per quanto riguarda la tipologia delle connessioni i divari sono molto forti: in due scuole dell’obbligo su tre si usano ancora connessioni telefoniche tradizionali, mentre nell’80% delle scuole superiori è presente almeno una connessione a banda larga ADSL.
Infine, il software: mentre Windows di Microsoft la fa da padrone nelle scuole dell’obbligo, nelle superiori incomincia a farsi strada Linux, un sistema operativo che – oltre ad essere del tutto gratuito – consente di affrontare in modo relativamente semplice molti problemi di gestione e di sicurezza (la stragrande maggioranza dei virus, per esempio, non crea nessun danno ai programmi che operano in ambiente Linux).

Reginaldo Palermo

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