Categorie: Attualità

Molti diritti e pochi doveri: succede anche questo

Fare finta di non sapere o, ancora peggio, fare finta di non capire quali sono i proprio doveri è una pratica disdicevole soprattutto se ad attuarla è un insegnante.
Ci sono infatti taluni insegnanti, pochi per fortuna, che sono sempre pronti a pretendere i propri diritti contrattuali, salvo scordarsi dei propri doveri. Questi insegnanti, che strumentalizzano i diritti contrattuali per i loro bisogni, e che trascurano tutta quella parte contrattuale in cui sono indicati i doveri individuali e collegiali del docente, fanno il male della scuola. e mettono soprattutto in cattiva luce l’ottimo operato di tantissimi bravi insegnanti.
In buona sostanza stiamo parlando di quella sacca residuale di docenti negligenti ed anche un po’ fannulloni, che si ammalano ogni anno per un certo periodo, che sono sempre in ritardo all’inizio delle lezioni e che magari scappano da scuola anche qualche minuto prima del suono della campanella.
Stiamo parlando di quei docenti che non si preparano le lezioni e che in classe svolgono male il loro compito di insegnante, che non riescono a preparare  a dovere i propri alunni, che non si mettono mai in discussione e che arrivano a dire, quando vengono contestati, libro di testo alla mano, dai loro stessi studenti: “Ragazzi il libro è sbagliato, ho ragione io”.
Docenti strampalati che pensano che tutto sia loro dovuto e che nulla debbano dare, docenti che meriterebbero di essere destinati ad altri compiti o addirittura licenziati.
Ovviamente un licenziamento per giusta causa, dovuta allo scarso rendimento e ad una evidente negligenza permanente.
A causa di costoro, che abusano dei diritti contrattuali e snobbano i corrispettivi doveri,  c’è qualcuno che mette in discussione l’intero  valore contrattuale. Non è il contratto a dovere stare sul banco degli imputati, ma piuttosto sono i prof negligenti che pretendono i diritti, dimenticandosi i propri doveri, a dovere subire le conseguenze del loro cattivo operato. Bisognerebbe garantire, a tutti quei docenti che si impegnano e sono diligenti e corretti, i diritti contrattuali, mentre bisognerebbe attivare canali di visite ispettive accurate, per combattere il fenomeno negativo, ma limitato, di quei docenti furbi, negligenti e non capaci ad insegnare. Non si comprende come sia possibile che un docente negligente, e che si comporta non rispettando i doveri del contratto, possa rivendicare, cercando di minacciare di ricorrere al giudice del lavoro, un orario senza buchi, il giorno libero richiesto, l’assegnazione da parte del dirigente scolastico, di talune classi, piuttosto che altre, o nel caso il docente negligente insegni più di una disciplina, il rapporto bilanciato delle ore delle due discipline che sarebbe chiamato ad insegnare. Pretese che avrebbero legittimità qualora il docente avesse operato con diligenza, serietà, professionalità e che magari la sua leadership culturale fosse riconosciuta dagli studenti, dalle famiglie ed anche dal contesto scolastico. Invece è triste vedere che a pretendere certi “diritti etici” siano proprio quei prof negligenti che meriterebbero il licenziamento per giusta causa. I diritti contrattuali sono una cosa seria e andrebbero utilizzati solo nel momento del vero bisogno e non dovrebbero mai essere considerati come un privilegio da utilizzare, in modo totalmente irresponsabile e deprecabile dal punto di vista civico, per il proprio vizio o piacere. È giusto isolare e biasimare quei prof negligenti che pretendono i propri diritti, anche quando non né hanno bisogno, e poi si dimenticano quali sono i loro doveri.

Lucio Ficara

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