A Viale Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione, è tutto pronto per il passaggio di consegne fra il ministro Letizia Moratti e il sottosegretario Valentina Aprea.
Intorno al 20 di questo mese il ministro, che ormai sembra davvero intenzionata a candidarsi a diventare sindaco di Milano, dovrebbe rassegnare le dimissioni; lo stesso Presidente del Consiglio assumerà l’incarico di ministro ad interim, ma sul piano operativo sarà proprio Valentina Aprea, sottosegretario e parlamentare di Forza Italia, a gestire nel concreto problemi e scelte politiche.
La prima “grana” di cui si dovrà occupare Aprea riguarderà l’avvio della riforma nelle scuole del secondo ciclo.
Proprio intorno al 20 dicembre si terrà la conferenza unificata Stato-Regioni che dovrà dare un proprio parere non solo sulle tabelle di confluenza dei percorsi di istruzione secondaria superiore previsti dall’ordinamento attuale nei percorsi liceali previsti dalla legge di riforma e dal decreto dello scorso ottobre, ma anche sulle tabelle di corrispondenza dei titoli di studio attuali con i titoli di studio in uscita dai percorsi liceali definiti dalla riforma.
Scontato il parere negativo della Conferenza, il Ministero passerà alla fase successiva che sembra ormai inevitabile; toccherà così a Valentina Aprea dare il via all’operazione più difficile e delicata anche sotto l’aspetto politico con la firma del decreto ministeriale che autorizzerà le scuole a sperimentare i nuovi percorsi già a partire dal prossimo settembre.
Il decreto legislativo di ottobre infatti prevede espressamente che il Ministro non dia avvio a nessuna forma di sperimentazione, “ferma restando l’autonomia scolastica”.
Fonti interne al Ministero assicurano che, di fatto, il decreto ministeriale è ormai pronto e potrebbe essere quindi diramato persino prima di Natale.
Nei giorni immediatamente successivi arriverà la consueta circolare sulle iscrizioni che dovrebbe chiarire anche altri due punti in sospeso: quello dell’insegnamento della lingua inglese nella secondaria di primo grado e quello degli anticipi nella scuola dell’infanzia. Per quanto riguarda questa ultima questione, è ormai scontato che anche per il 2006/2007 (e quasi certamente per l’anno successivo) gli anticipi nella scuola dell’infanzia saranno realizzabili solo in forma sperimentale.
Per l’insegnamento delle lingue straniere nella secondaria di secondo grado la soluzione dovrebbe essere appunto quella prevista dalla legge di riforma: alle famiglie che ne faranno richiesta, la scuola dovrà garantire la possibilità di utilizzare, per l’apprendimento della lingua straniera, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria. Questo significa che a partire dal prossimo settembre la stabilità delle cattedre della seconda lingua (francese nella stragrande maggioranza dei casi) sarà concretamente legata alle scelte delle famiglie.