Con una nota inviata nei giorni scorsi alle direzioni scolastiche regionali il ministro Moratti richiama le responsabilità delle Amministrazioni Scolastiche periferiche in materia di adozioni dei libri di testo. Il problema maggiore riguarda i costi che le famiglie devono sostenere nella scuola media inferiore e superiore.
Già un decreto del febbraio 2002 (ripreso dalla circolare del marzo 2003 che regola le adozioni per il 2003/2004) indicava in modo tassativo le cifre massime per ciascuna classe: per esempio per la prima media non si può superare il tetto dei 280 euro, per la IV ginnasiale il tetto è di 317 euro, per il primo anno delle scientifico è di 303 e per il primo anno di un istituto tecnico industriale si deve restare entro il limite dei 254 euro.
Da un paio d’anni a questa parte le Istituzioni scolastiche devono inserire a sistema tutti i dati relativi alle adozioni effettuate e questo consente al MIUR di predisporre controlli e verifiche; e nella nota di questi giorni il Ministro ribadisce che, attraverso il sistema informativo, si procederà ad un accurato monitoraggio delle singole situazioni.
Non solo, ma il ministro Letizia Moratti assicura anche che "interverrà con tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire il rispetto dei tetti stabiliti, in modo da evitare alle famiglie spese non previste".
Il mercato del libri dei testi scolastici muove in Italia un fatturato di tutto rispetto; i conti non sono difficili da fare: se si considera che nel 2002/2003 gli alunni della scuola media erano 1milione e 700mila e che un "kit" di testi costa mediamente è circa 200 euro, si ottiene – per la sola scuola media dell’obbligo – la ragguardevole somma di 340milioni di euro.
In realtà la spesa che le famiglie sostengono è un po’ inferiore in quanto il Miur interviene con appositi finanziamenti destinati ad agevolare le famiglie a basso reddito; quest’anno, con un decreto emanato il 16 luglio scorso, è stata ripartita fra le diverse regioni una somma di poco superiore ai 103milioni di euro che dovrà servire però per tutti gli alunni delle medie inferiori e di quelle superiori.
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