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Morbillo: preoccupa l’aumento dei casi

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Al Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, c’è preoccupazione per l’aumento in Italia dei casi di morbillo, una tra le malattie infettive più contagiose: “L’aumento dei casi di morbillo preoccupa. Parliamo infatti di una delle malattie infettive più contagiose in assoluto: da un caso se ne possono generare 16. Come tutte le mutazioni virali deve essere in qualche modo seguita, ma non è quella a dimostrare l’aggressività della patologia. Non si tratta di una variante pericolosa in termini di salute pubblica perché comunque controllata dall’immunità, sia naturale sia da vaccino”. 

E poi viene aggiunto: l’elevata contagiosità della malattia “fa sì che, quando cominciano a circolare anche pochi casi, si diffonde in maniera rapidissima. Fortunatamente esiste un vaccino perché il morbillo è pericoloso, con una letalità di uno su mille casi. È una patologia piuttosto grave soprattutto tra i più piccoli”.

Viene inoltre precisato, come riporta Adnkronos salute: “Secondo l’ultimo aggiornamento, da settembre ad oggi si registrano 96 casi. Siamo passati dagli 8 di settembre ai 2 di ottobre, agli 8 di novembre, 14 a dicembre, 29 a gennaio e 35 a febbraio, almeno al momento”. I dati, inoltre, “dicono che non sono i bambini ad essere particolarmente colpiti, ma gli adulti, considerando che l’età mediana dell’infezione è di 32 anni, mentre per i piccoli sotto un anno (la vaccinazione obbligatoria si fa a 12 mesi) sono appena 3 i contagi segnalati”. 

Questi “96 casi potrebbero sembrare poca cosa ma vanno considerati nel contesto attuale, in cui si sta lavorando all’eliminazione del morbillo dall’Europa. In altri periodi potevano non sembrare un problema: nel 2017/18, quando c’è stata la grande epidemia, abbiamo avuto 5mila casi. Oggi invece ci preoccupano. In primo luogo perché possono aumentare, poi allungano i tempi di eliminazione”.

“Nel 2023, infatti, in totale abbiamo avuto 43 casi. Ed erano 15 i casi nel 2022”, cosicchè sembra che il morbillo sia stato favorito dalla pandemia: bloccato dalle misure di contenimento del Covid prima è stato dopo ‘agevolato’ nella sua circolazione una volta che le misure sono state eliminate.

Attualmente, dicono gli esperti, la maggior parte dei casi “si segnalano in persone tra 15 e 39 anni”, concentrati in particolare “in Toscana, seguita dalla Campania e dal Lazio, regioni in cui si sono segnalati micro focolai”, ma le “segnalazioni, al momento, sono arrivate solo da 8 Regioni”.

Importante è dunque la “copertura vaccinale pediatrica” la quale, secondo l’ultimo dato relativo al 2021, che si attesta attorno al 92%”.

In ogni caso, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa torna a dire che è urgente “una risposta rapida e concertata all’epidemia di morbillo, fondamentale per proteggere milioni di bambini vulnerabili”. 

E aggiunge: “In dettaglio, emerge che nel 2023 più di 58mila persone in 41 dei 53 Stati membri della regione europea dell’Oms sono state infettate dal virus del morbillo”. Epidemia che ha provocato “migliaia di ricoveri ospedalieri e 10 decessi correlati”. 

I bambini piccoli e le donne incinte non vaccinati, specifica l’Oms,  corrono il rischio più elevato di gravi complicanze del morbillo. L’infezione indebolisce anche il sistema immunitario e può fargli ‘dimenticare’ come proteggersi da altre infezioni comuni, lasciando in particolare i bambini estremamente vulnerabili.