Una storia che scalda sicuramente il cuore. I compagni di classe di uno studente morto 44 anni fa, nel 1979, a 18 anni a causa di un incidente stradale sono riusciti a fargli conseguire, in maniera postuma, il diploma di maturità lo scorso 31 ottobre. Lo riporta La Repubblica.
Il nome del ragazzo che perse la vita è Piergiorgio Cavallotto. Era un giovane di Andezeno, nel torinese, che frequentava la classe quinta A a indirizzo fotografico dell’istituto Bodoni-Paravia di Torino, e morì in un incidente stradale il 25 ottobre di 44 anni fa.
Aveva 18 anni, tornava a casa da scuola sulla sua Vespa e aveva da poco scaricato il suo compagno di classe. Gli fu fatale lo scontro con un’auto, in tempi in cui ancora si viaggiava senza casco. Finalmente, dopo tanti anni, a Piergiorgio Cavallotto è stata riconosciuta la qualifica di “Perito industriale capotecnico” con specializzazione in “Arti fotografiche”.
Un diploma alla memoria che verrà consegnato alla sorella Gabriella e che è diventato realtà grazie all’iniziativa degli amici di allora e al grande lavoro burocratico portato avanti dall’attuale Istituto Bodoni Paravia. “Ricordavo che Piergiorgio aveva ottimi voti e aveva avuto una carriera scolastica brillante. Gli mancava soltanto la maturità”, spiega un suo ex compagno di classe, Dimatteo, che oggi insegna fotografia.
“Lavorando a scuola sono venuto a conoscenza della possibilità di attribuire questi diplomi post mortem e ho pensato di attivarmi per Piergiorgio. Ho coinvolto alcuni ex compagni di allora e i familiari e abbiamo presentato la richiesta all’Istituto”. Di lì, è cominciato un lungo lavoro di ricerca, a partire dalle pagelle del ragazzo, che ha portato all’attribuzione del titolo. “Un lavoro — commenta la dirigente scolastica — che abbiamo recepito volentieri e che, grazie anche ai miei predecessori e alla segreteria, oggi abbiamo portato a termine: la pergamena è pronta”.
A partecipare alla cerimonia un bel gruppo di ex compagni ed ex docenti di allora, tra cui il prof Bruno Sesia, 87 anni compiuti a inizio ottobre. Gli “ex ragazzi”, classe 1961, presenteranno anche un libro di memorie dedicato a Cavallotto: “Non l’abbiamo mai fatta grossa“. “Ma questa volta sì — conclude Dimatteo — Questa volta ce l’abbiamo fatta”.
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