Il decesso di una donna di ferro, ritenuta quasi immortale data la vetustà del trono in cui sedeva ha provocato un reale shock tra i sudditi e i paesi aderenti al Commonwealth britannico. Le celebrazioni sono avvenute – proprio come una questione privata – per ogni casa ed angolo proprio del reame.
Le scuole sono in prima linea: i ragazzi e le ragazze ritenevano la regina una Stella Polare, un punto di riferimento assoluto in evi bellici, fatti di emergenze sanitarie, cambi non preannunziati di governo e linee politiche sempre più trasformiste. Ogni plesso, anche il più minuto e remoto, si è adoperato nelle celebrazioni: striscioni, bandiere a mezz’asta, chiusure parziali.
I docenti spesso hanno tenuto dei veri e propri corsi o inaugurato laboratori dedicati alla biografia del Reame britannico. Questo è avvenuto anche presso le dipendenze come Canada, Australia, Nuova Zelanda e isole polinesiane (Nauru, Tonga, Vanuatu, Tuvalu, Cook).
Come interiorizzare un decesso così improvviso, di una regnante che rappresentava per i ragazzi una garanzia di lucidità ed autorevolezza? Risulta assai complesso per le comunità studentesche ritrovarsi senza una guida, ma la memoria e il ricordo possono essere, in accezione sia storica che metodologica, un elemento atto a preservare l’identità di qualcuno non più presente.
Si sono moltiplicati, per l’appunto, webinar, corsi biografici legati al Reame britannico, laboratori di scrittura e studio, e numerosi doni dalle scuole elementari e medie sono stati recapitati presso le sedi reali a Londra ed in tutto il paese. Alcune città sono divenute spettrali, con stendardi a mezz’asta e uffici chiusi in lutto, ove il nero domina ed adorna balconi e spazi pubblici, specie in villaggi e città prossimi alle residenze reali.
“Abbiamo chiarito la nostra direzione secondo cui tutte le scuole devono riconoscere il profondo impatto della devozione costante e incrollabile della Regina Elisabetta II al servizio pubblico”, ha affermato Lecce, il Dirigente del Ministero dell’Istruzione in seduta stampa a CBC.
Dopo che il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato che il funerale di lunedì sarebbe stato contrassegnato da una celebrazione federale canadese, i governi di Terranova e Labrador, Nuova Scozia, New Brunswick e Yukon hanno seguito l’esempio trasformandolo in una festa provinciale e chiudendo scuole e uffici governativi. La Columbia Britannica sta anche riconoscendo la festa federale chiudendo le scuole e concedendo il giorno libero ai dipendenti del governo.
L’Ontario ha scelto di mantenere aperte le scuole e i luoghi di lavoro, optando invece per celebrare un “giorno di lutto”. Eppure la direttiva di Lecce alle autorità scolastiche va oltre quella di altre province. I premier di Alberta e Manitoba, ad esempio, hanno incoraggiato le scuole primarie e secondarie a osservare un momento di silenzio, consigliato per offrire agli studenti l’opportunità di partecipare a eventi commemorativi e suggerito discussioni sulla vita di Elisabetta II.
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