E’ morto Giorgio Galli, storico e politologo.
Aveva 92 anni ed era stato per diversi decenni docente di Storia delle dottrine politiche all’Università Statale di Milano.
I suoi primi testi risalgono agli inizi degli anni 50, il suo ultimo libro è del novembre scorso e si intitola L’anticapitalismo imperfetto.
Molto significativi sono stati i suoi studi sulla storia del partito comunista italiano, mentre i suoi manuali sulla storia delle dottrine politiche o dei partiti politici rappresentano testi di riferimento particolarmente importanti.
Fu per diversi anni direttore della rivista Il Mulino e collaborò con diverse riviste tra le quali Panorama e Linus (molto apprezzata era la sua rubrica Le divergenze convergenti).
Negli anni ’60 aveva coniato l’espressione “bipartitismo imperfetto” per definire il sistema politico italiano.
Il modello dei due partiti allora contrapposti (DC e PCI) era di fatto, secondo Galli, del tutto virtuale in quanto con consentiva concretamente una reale alternanza soprattutto per il fatto che il Paese era sotto stretta influenza americana mentre il PCI era altrettanto strettamente “controllato” dall’Unione Sovietica.
Condizioni che, secondo Galli, non avrebbero mai consentito al PCI di andare al Governo e che limitavano al tempo stesso la spinta riformatrice della DC.
Nel 1986 pubblicò la Storia del partito armato, una delle più complete e accurate ricostruzioni della nascita e dell’evoluzione delle Brigate Rosse e delle altre formazioni che negli anni ’70 tentarono di “abbattere lo Stato” ricorrendo alla lotta armata.