La notizia della morte di Maurizio Costanzo, celebre giornalista e volto televisivo, all’età di 84 anni ha sconvolto l’Italia. Nel ricordare il marito della conduttrice Maria De Filippi, che è stato anche conduttore, paroliere e sceneggiatore in prima linea nella lotta contro la mafia, non si può non menzionare uno degli eventi più traumatici della sua vita: l’attentato di via Fauro.
Una serie di eventi fortuiti
Il 14 maggio 1993 Maurizio Costanzo è stato vittima di un attentato di stampo mafioso visto il suo impegno contro la malavita organizzata. Per compiere il gesto, come si legge su Il Corriere della Sera, venne rubata una Fiat Punto che fu riempita con 100 chili di tritolo e parcheggiata lungo il percorso che abitualmente seguiva l’auto di Costanzo assieme alla De Filippi.
Secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini, l’attentato era previsto per il giorno prima ma fallì perché l’ordigno non esplose per un difetto. Anche il giorno successivo, per fortuna, Costanzo riuscì a salvarsi in quanto il pulsante di innesco venne premuto in ritardo. Inoltre, il muretto di una scuola fece da protezione all’automobile blindata di Costanzo. L’auto esplose in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli).
Nell’esplosione crollò il muro della scuola, sei auto furono distrutte e sessanta danneggiate. Una palazzina fu evacuata e altre tre danneggiate. Tra i 24 feriti ci furono anche due guardie del corpo private del presentatore. Come riporta Open, lo stesso Maurizio Costanzo raccontò: “Sono scampato per caso dall’attentato. Le indagini hanno testimoniato che sono stato pedinato per oltre un anno e mezzo. Per fortuna c’è stato un ‘conflitto d’interessi’ fra Corleonesi e Catanesi. E poi per tre secondi e un provvidenziale muretto qua fuori…sto ancora qua”.
Le reazioni
Sono moltissime le reazioni giunte dal mondo della politica e della cultura. Tra esse quella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”. “L’Italia perde un grande giornalista, un uomo di cultura, autore di programmi che hanno innovato il linguaggio televisivo del nostro Paese”, ha dichiarato Lorenzo Fontana, presidente della Camera.
“Con Maurizio Costanzo ci lascia un grande giornalista, una persona colta e per bene che ha raccontato, con capacità uniche, importanti vicende del nostro Paese. Indimenticabile il suo contributo nella lotta alla mafia. Mi stringo al dolore dei suoi cari e della moglie Maria”. Lo ha scritto su Twitter Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. vicepremier e ministro degli Esteri.
“Maurizio Costanzo non è morto, perché muore chi non lascia eredità di affetti, e lui l’eredità di affetti l’ha lasciata. Ha creato un modello di format televisivo senza precedenti. Vive in tutti noi, ha portato la realtà in tv”. Così Vittorio Sgarbi.
“Con Maurizio Costanzo scompare un grande giornalista italiano che con acume, garbo e professionalità ha attraversato da protagonista quasi settant’anni di radio, televisione e carta stampata. Mancherà a tutti noi”. Così su Twitter il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
“Ha rivoluzionato la comunicazione e la tv in Italia, senza mai mettere da parte l’impegno civile fino a sfidare senza paura la mafia, rischiando la sua stessa vita. Con Maurizio Costanzo se ne va un pezzo di storia culturale del nostro Paese”. Così Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, in un post su Twitter.
“Ricordo con molto affetto Maurizio Costanzo e l’intervista a R101 che feci con lui e Carlotta Quadri a ‘Facciamo Finta che’ circa un anno fa. Una persona sensibile, ironica, gentile, un grande giornalista. Il suo ricordo resterà indelebile nel mio cuore e nei cuori di tantissime persone”, ha scritto su Facebook Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione.