Far conoscere ai più giovani la vita e l’esempio di Pio La Torre attraverso una mostra fotografica itinerante che per un mese sarà ospitata a turno da 14 istituti scolastici siciliani e dal centro diurno Malaspina.
È l’iniziativa prevista da domani nell’ambito del progetto “Giovani cittadini consapevoli, attivi e responsabili” realizzato dal centro Pio La Torre con il sostegno del dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri. Mercoledi le prime 5 scuole che ospiteranno la mostra sono: l’istituto Don Giovanni Colletto di Corleone (Pa), il liceo scientifico Enrico Fermi di Sant’Agata di Militello (Me), il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, e due istituti di Bagheria (Pa), il liceo artistico Renato Guttuso e il liceo scientifico D’Alessandro.
Il progetto “Giovani cittadini consapevoli, attivi e responsabili” si rivolge a circa 400 studenti tra i 16 e i 21 anni di 14 scuole siciliane e ad alcuni giovani dell’area penale esterna del centro diurno Malaspina di Palermo. La mostra è composta da 32 pannelli che a rotazione saranno ospitati per un mese in ciascuna scuola e al centro diurno Malaspina. Scopo del progetto è prevenire le diverse forme di illegalità, soprattutto tra i ragazzi a rischio, ma anche mostrare esempi di democrazia compiuta e modelli di riferimento, facendo conoscere meglio la figura di Pio La Torre e il suo impegno antimafia come sindacalista, esponente politico e rappresentante delle istituzioni.
“Costruire una coscienza critica antimafiosa vuol dire fare una scelta nel nome dei diritti – dice Vito Lo Monaco, presidente del centro studi Pio La Torre – per questo ci sentiamo distanti da chi parla di santini ed eroismo: la responsabilità è individuale, ma la mobilitazione deve essere collettiva. Pio La Torre si batteva per il rispetto della democrazia e della convivenza civile. Per sconfiggere la mafia occorre formare criticamente i giovani cittadini, e il centro studi da anni cerca di sensibilizzare i ragazzi contro ogni forma di illegalità e collusione con la mafia”. (ANSA).