Il percorso espositivo della mostra "Parmigianino e il manierismo europeo" occupa parte degli spazi della Galleria Nazionale e vasti locali adiacenti, recentemente restaurati, del Palazzo della Pilotta, già palazzo della corte ducale farnesiana.
Il nucleo centrale dell’allestimento, organizzato in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna (dove la stessa mostra verrà ospitata dal 4 giugno al 9 settembre prossimi), è costituito da un consistente gruppo di opere autografe rappresentative dei soggetti e dei generi affrontati da Francesco Mazzola, detto il "Parmigianino", ma anche delle diverse tecniche sperimentate (l’artista di Parma, ad esempio, fu tra i primi a interpretare modernamente il lavoro sul foglio non solo come schizzo o "prima idea" ma come vera e propria opera autonoma) e dell’evoluzione del suo stile. Alcune tappe del percorso espositivo offrono pause di sosta e di riflessione, allargando lo sguardo, attraverso modalità di comunicazione e percezione visiva, alle opere non presenti in mostra, agli affreschi e alla produzione della Scuola di Parma, completando il profilo dell’artista e del suo tempo. I visitatori della mostra, aperta sino al 15 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 19.30 (nei giorni di venerdì, sabato e domenica l’orario di visita si protrae sino alle ore 22.00), possono vedere opere di grandi artisti che hanno preceduto e in certa misura determinato (soprattutto il Correggio) la formazione di Francesco Mazzola, di cui ricorre il quinto centenario della nascita, nonché di quegli artisti che hanno condiviso con il Parmigianino quella stagione di sperimentazioni o che ne hanno seguito le tracce artistiche.
Maggiori informazioni sulla mostra "Parmigianino e il manierismo europeo" sul sito internet www.parmigianino.com (cliccabile da "Ulteriori approfondimenti"), dove sono anche riportati i prezzi dei biglietti d’ingresso (la riduzione per le scuole prevede un costo di 4 euro a biglietto).
Sempre a Parma, presso Palazzo Bossi Bocchi (Strada al Ponte Caprazucca, 4), è stata allestita la mostra "Il Divino Infante – La collezione Hiky Mayr". Rispetto a precedenti tappe, la mostra allestita a Parma pone maggior accento su una sequenza particolare della Collezione Mayr, ovvero sulle "Marie Bambine": sicuramente in numero ridotto rispetto ai "Divini Infanti", le effigi della Madonna ancora bambina sono state realizzate da abilissimi artigiani se non direttamente all’interno dei conventi e monasteri femminili. Il Seicento ed il Settecento furono i secoli nei quali questa produzione devozionale ebbe maggiore sviluppo. Come i "Divini Infanti", la "Marie Bambine" erano realizzate in legno intagliato e dipinto, in cera, terracotta o cartapesta, materiali spesso accostati con grande disinvoltura. Per i vestiti si ricorreva frequentemente ad un "riciclo" di paramenti sacri o vesti offerte dalle devote. La mostra resterà aperta sino al 4 maggio (dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 16.00 alle 18.30); per informazioni e prenotazioni telefonare allo 0521/532111 o inviare una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: museo@fondazionecrp.it (cliccabile da "Ulteriori approfondimenti").
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