Una metaricerca (meta-analysis), così definita perché condotta sui risultati di trenta studi pubblicati negli ultimi quindici anni, dimostra che i docenti con una consistente anzianità di servizio nell’insegnamento della stessa materia e nella stessa scuola (o distretto) ottengono risultati migliori di quelli conseguiti dai loro colleghi più giovani e con limitata esperienza.
A questa conclusione pervengono due ricercatrici americane in un saggio pubblicato in autorevoli riviste.
La tesi sostenuta nel saggio si fonda su una nutrita serie di dati statistici, riguardanti per la maggior parte i risultati nelle materie testate (in genere lettura, matematica, scienze). sono quelli di studenti che hanno insegnanti con almeno 15-20 anni di esperienza.
Inoltre gli insegnanti più giovani migliorano le loro capacità didattiche se collaborano con quelli più anziani. La notizia è riportata dalla rivista Tuttoscuola che chiede un parere in proposito a docenti e genitori italiani.
Non è difficile ipotizzare che ad analoghi risultati si possa pervenire in una indagine eventualmente condotta nel nostro Paese. Se però questa ricerca si dovesse estendere ad una fascia di docenti con più di trenta anni di servizio gli esiti potrebbero essere molto diversi. Inciderebbero assai le recenti modifiche sul sistema pensionistico attuate anche nei confronti di una categoria esposta a logorio e conseguenzialmente spesso stanca e demotivata.
Intendo significare che se il Governo italiano desse la giusta importanza alla Scuola ed alla funzione docente dovrebbe rivedere le norme che hanno recentemente allontanato la prospettiva di un collocamento a riposo dei docenti ultrasessantenni.
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