“Più di 50.000 euro è il bilancio negativo che, a causa dei raid vandalici e dei furti, vanta dal mese di settembre ad oggi la Direzione didattica “Filippo Raciti” di Borgo Nuovo. La Raciti è solo una delle tante istituzioni scolastiche prese di mira nella nostra città, non dalla criminalità organizzata o dalla mafia, ma dall’ignoranza e dalla subcultura di chi non comprende né il concetto di bene comune né tantomeno l’importanza che la Scuola ha per la crescita di una comunità”.
“Il numero di istituzioni scolastiche presenti sul territorio di Palermo non consente ad un’Amministrazione Comunale, con poche risorse e poche idee, come quella di Palermo, di affrontare in modo organico ed efficace il problema, rimanendo legata ad una politica progettualmente immobile e relegata continuamente alle contingenze. Il giorno dopo ogni atto vandalico o furto in una scuola, abbiamo sentito le autorevoli voci che rappresentando il Comune di Palermo si sono lanciate in sciocche visioni che vedrebbero in questi atti una risposta della malavita all’azione pseudo innovatrice della nuova amministrazione.
Come docente so che a causa delle scellerate politiche nazionali degli ultimi anni la Scuola ha perso il suo ruolo centrale nelle prospettive di crescita e di sviluppo del nostro paese.
Come docente siciliano so che i beni, che con enormi sacrifici le scuole hanno salvaguardato in questi anni, non saranno mai restituiti una volta rubati o vandalizzati se non si inverte la tendenza, innescando una vera rivoluzione che riporti al centro del dibattito e dell’interesse collettivo l’educazione e l’istruzione dei cittadini.
Come consigliere di circoscrizione, invece, mi rendo conto che la mancata o comunque tardiva applicazione del decentramento pone dei forti limiti alle Circoscrizioni nell’essere consequenziali rispetto agli impegni che si potrebbero prendere con le istituzioni scolastiche, quartiere per quartiere, al fine di far fronte all’esigenza di continuità degli interventi. Molto spesso, in assenza delle istituzioni, cittadini ed associazioni si organizzano per dare il proprio aiuto in modo spontaneo e gratuito, ma, senza alcuna organicità di intervento, restano fatti isolati e non duraturi nel tempo.
I Presidi, i docenti, i genitori reagiscono convintamente, restando però sempre più spesso emarginati nella loro azione di salvaguardia e le loro idee e proposte non trovano risposta in chi invece dovrebbe fornire i mezzi necessari per attuarle. La Scuola Raciti ha trovato ogni volta la forza di reagire, coinvolgendo il quartiere in diverse iniziative volte ad accrescere il senso di legalità, di appartenenza al territorio e di corresponsabilità nella tutela dello stesso, ma fin ora il senso civico dei molti non ha ancora trovato ragione sull’egoismo dei pochi. Caro Presidente Crocetta e caro Assessore Scilabra, fino a quando si troverà la forza di alzare giornalmente un muro che molto spesso crolla quando viene la sera, quando la scuola chiude, quando gli attori di un cambiamento possibile chiudono gli occhi per riprendere fiato? La scuola Raciti anche questa volta ha deciso di rialzare la testa e chiedere nuovamente aiuto, lo farà il giorno 24 gennaio con una grande manifestazione alla quale speriamo possano partecipare tutti i portatori di quei valori che vedono nella lotta all’isolamento degli uomini di buona volontà, un faro per il proprio percorso di vita. Spero, insieme a tutti coloro che vorranno fare proprie queste righe, che possiate accogliere questo accorato invito e non far mancare la vostra fondamentale presenza a questo evento che rafforzerà la stretta di mano che ci siamo dati con i cittadini siciliani”.
Home Archivio storico 1998-2013 Notizie dalle Regioni Movimento Ora, lettera aperta su scuola “Raciti” a Crocetta