La senatrice Manuela Granaiola, componete della commissione Sanità e firmataria della mozione bipartisan per la somministrazione dei farmaci a scuola, di cui è primo firmatario il senatore D’Ambrosio Lettieri (CoR), ha sostenuto in un comunicato: “Il diabete è una patologia che coinvolge un numero molto elevato di persone nel mondo, solo nel nostro Paese sono ben tre milioni i malati con un netto aumento negli ultimi anni soprattutto nella popolazione infantile. E’ un dato allarmante che, considerati i costi sociali e individuali dati da questa malattia cronica, impone misure urgenti ed efficaci per tutelare la salute dei malati, soprattutto dei più piccoli”.
“La problematicità del bambino affetto da una malattia cronica – sottolinea Granaiola – sia essa asma, epilessia o appunto diabete, va dunque affrontata in tutta la sua complessità soprattutto per garantire una continuità terapeutica attraverso la somministrazione dei farmaci necessari. Con questa mozione – spiega Granaiola – chiediamo un impegno del governo per valutare, promuovere e sostenere ogni iniziativa utile ad un’appropriata gestione del diabete a scuola, garantendo la continuità terapeutica in orario scolastico e la somministrazione dei farmaci. Inoltre sosteniamo la necessità di procedere quanto prima all’assunzione dell’atto definitivo delle “Linea guida per la somministrazione dei farmaci a scuola” (redatte dal Comitato paritetico nazionale) per consentire il recepimento e l’attuazione delle stesse in via definitiva da parte di tutte le Regioni. Così come sarà importante che il Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci vigili sull’attuazione del documento di indirizzo da parte delle Regioni e sul successivo monitoraggio finalizzato alla valutazione dei risultati ottenuti e delle eventuali criticità emerse”.
“Siamo fiduciosi, anche alla luce dei dati allarmanti forniti oggi dall’Oms sull’incremento della malattia, che la mozione troverà ascolto nella sensibilità del governo. Non lasciamo soli i piccoli malati e le loro famiglie che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno, e impegniamoci per garantire loro un futuro che sia il più normale possibile”.
Intanto ottantuno sono state le firme bipartisan per la mozione presentata in Senato alla vigilia della Giornata mondiale della salute, quest’anno dedicata al diabete, una patologia che investe oltre tre milioni di persone in Italia, assume proporzioni preoccupanti nei bambini e che, se non affrontata adeguatamente e in maniera tempestiva, promette ancora numeri da capogiro, anche in termini di costi, oltre che di salute.
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Il documento impegna in particolare il Governo a “valutare, promuovere e sostenere ogni iniziativa utile a una appropriata gestione del diabete a scuola, garantendo la continuità terapeutica in orario scolastico e la somministrazione dei farmaci; procedere quanto prima all’assunzione dell’atto definitivo delle linee guida per la somministrazione dei farmaci a scuola stilate dal Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci, in modo che possano essere recepite e attuate dalle stesse in via definitiva da tutte le regioni; consentire, come previsto dall’articolo 4 del decreto direttoriale n. 14 dell’11 settembre 2012, che il Comitato paritetico nazionale vigili sull’attuazione del documento di indirizzo da parte delle regioni e sul successivo monitoraggio finalizzato alla valutazione dei risultati ottenuti e delle eventuali criticità emerse”.
Complessa la situazione nel panorama scolastico nazionale. La richiesta di somministrazione di farmaci interessa un numero rilevante di scuole: nell’anno scolastico 2013/14 sono state 2.911 le scuole primarie e secondarie di primo grado (15% del totale delle scuole) che hanno ricevuto almeno una richiesta di somministrazione di farmaci per continuità terapeutica, per un ammontare complessivo di ben 5.816 richieste, con un incremento del 10% rispetto all’anno scolastico precedente. Nelle scuole primarie la richiesta di somministrazione di farmaci è risultata pari al 71% delle richieste complessivamente pervenute con una differenziazione sensibile tra le regioni del Centro-Nord e quelle meridionali: in particolare sono stati registrati valori superiori al 20% in Emilia Romagna e Lombardia e valori inferiori al 4% in alcune regioni del Mezzogiorno.