Non saranno delle belle vacanze di Natale per alcuni studenti dell’istituto scientifico-linguistico “Pitagora” di Rende, in provincia di Cosenza, che, dopo aver occupato il plesso nel novembre scorso, dovranno risarcire i danni compiuti o potranno dire addio alle gite.
La decisione è della dirigente Elisa Policicchio, che, come riporta Il Fatto Quotidiano, “oltre agli auguri prima delle festività ha firmato una circolare diretta ad alunni, genitori e docenti coordinatori di classe con la quale stabilisce in maniera dettagliata i termini dei pagamenti e i provvedimenti nei confronti dei suoi alunni. E il tariffario delle penalità è presiso e ben diversificato, in base al grado di parecipazione all’occupazione che ha causato diversi danni alla scuola”.
Come si legge sulla circolare, chi si è assentato ingiustificatamente un solo giorno se la caverà con tre di sospensione e dovrà versare un “contributo” di settanta euro. Si passa poi a 140 euro e cinque giorni di sospensione per chi non si è presentato in classe per due giorni.
La sanzione si inasprisce per gli studenti che hanno partecipato a tre giorni di occupazione: per loro in programma una sospensione di due settimane ed un esborso di 450 euro. Il tutto dovrà avvenire tramite il conto corrente postale e seguendo una procedura ad hoc: le classi dalla prima alla quarta dovranno versare il tutto entro il 28 febbraio prossimo, mentre gli studenti delle quinte che devono dare alla scuola somme di 70 o 140 euro entro fine anno. Mentre chi dovrà pagare una multa di 450 euro potrà scegliere la rateizzazione dell’importo.
La dirigente è particolarmente decisa a portare avanti la sanzione, nonostante le prime polemiche di alcuni genitori: “i soldi verranno impiegati interamente ed esclusivamente per risanare i gravissimi danni rilevati e implementare i materiali mancanti nelle aule e nei locali scolastici”, dichiara Policicchio che però, come specificato nella circolare, ammette la possbilità di evitare la sanzione economica. Nella circolare, infatti, è specificato: “Gli allievi potranno convertire la sanzione disciplinare in lavori utili per l’istituzione scolastica, da concordare con il proprio consiglio di classe”.
Quindi, come redenzione alla colpa, le famiglie potrebbero scegliere di mandare i propri figli a ripare il torto commesso, rendendosi utili per la scuola che hanno danneggiato. Oppure addio al viaggio d’istruzione, tanto desiderato dagli studenti.
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