“Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana”, è una proposta di legge che prevede sanzioni fino a 18mila euro ai trasgressori, a cui si affianca un’altra proposta che ne prevede 2.500 fino a 10.000 euro. A depositare quest’ultima la deputata di Fi, Micaela Vittoria Brambilla dal titolo ‘Norme per garantire l’opzione per la dieta vegetariana e la dieta vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati’.
Molti cittadini in Italia sono vegetariani e vegani
La proposta parte dalla constatazione, giusto il rapporto Eurispes dello scorso febbraio, che in Italia i vegetariani, dal 2016 al 2017, sono passati dal 4, 6 al 6,2 per cento della popolazione. Calano i vegani ovvero i ‘duri e puri’ che mangiano esclusivamente prodotti di origine vegetale (sono meno di un italiano su 100) ma il popolo dei non carnivori conta diversi milioni di italiani.
Diritto dei cittadini alla scelta nelle mense
La proposta di legge della Brambilla, “tutela le scelte alimentari vegetariana e vegana, e il diritto dei cittadini che le adottano a un’alimentazione in linea con i propri princìpi” e per questo predispone che “nelle mense pubbliche, private e convenzionate, nei ristoranti, nelle caserme, negli ospedali, negli istituti penitenziari e nelle scuole di ogni ordine e grado devono essere somministrati e pubblicizzati almeno due menu vegetariani comprendenti piatti caldi e freddi, che escludano carne, pesce e prodotti di origine animale nonché loro derivati”.
Ed inoltre “menu vegani che garantiscano un apporto nutrizionale completo e che non includano condimenti e prodotti di derivazione animale, quali latte, uova e grassi animali”.