Estero

Multe per l’eccesso di assenze per gli studenti. Accade in Regno Unito

Il Vecchio Continente si confronta da oltre un decennio con un fenomeno dispersivo di natura emergenziale, che coinvolge specialmente le aree economicamente depresse e le periferie socialmente difficili, ove i ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi sono oltre un terzo. In alcuni sistemi si pensa di introdurre monitoraggi attivi, in altri educatori ed assistenti sociali vicini alle famiglie in difficoltà – il cui numero è sempre più elevato a seguito della contrazione dell’economia ed aumento dell’inflazione – ed altri propongono soluzioni più pragmatiche, meglio empiriche. E’ il caso del Regno Unito, ove Scozia e Galles in particolare registrano fenomeni di massima preoccupazione: in alcune aree del paese le scuole stanno chiudendo i battenti perché vi sono pochissimi studenti con il quale organizzare attività didattiche. il sistema degli assistenti sociali funziona discretamente; si è allora pensato di introdurre sanzioni alle famiglie i quali studenti si assentano in maniera continuativa – salvo particolari casi di salute o sportivi giustificati – dalle lezioni. Queste, nei casi più gravi, prevedono la reclusione dei genitori.

Sanzioni economiche

Nella maggior parte dei casi, le scuole e le autorità locali cercheranno innanzitutto di fornire supporto per supportare le famiglie a migliorare la frequenza del minore, ma se ciò non è efficace o l’assenza è dovuta a vacanze scolastiche non autorizzate, i genitori potrebbero dover pagare una multa. Attualmente spetta all’autorità locale decidere se comminare o meno multe ai genitori, il che significa che il processo varia da comune a comune. Tuttavia, secondo il nuovo quadro nazionale, tutte le scuole saranno tenute a prendere in considerazione una multa quando uno studente ha saltato 10 o più sessioni (5 giorni) per motivi non autorizzati.

Dall’agosto 2024, la multa per le assenze scolastiche in tutto il Paese sarà di 80 sterline se pagata entro 21 giorni, o 160 se pagata entro 28 giorni. Questo tasso è in linea con l’inflazione e rappresenta il primo aumento dal 2012. Le sanzioni per genitore saranno limitate a due sanzioni nell’arco di tre anni. Una volta raggiunto questo limite, verranno prese in considerazione altre azioni come un ordine di genitorialità (noto come affidamento alternativo nel panorama giuridico italiano) o un procedimento giudiziario di natura penale. Se si viene processato e ci si presente in tribunale perché il minore non ha frequentato la scuola, sarà possibile ricevere una multa fino a 2.500 sterline. Il denaro raccolto tramite le multe viene utilizzato dall’autorità locale solo per coprire i costi di amministrazione del sistema e per finanziare il sostegno alla partecipazione scolastica. Eventuali fondi raccolti extra verranno restituiti al governo.

Una questione di misure

Il Ministero dell’Istruzione ha disposto varie misure che vengono applicate dalla primavera 2024 a seguito di numerose assenze registrate a carico dello studente per i genitori dello stesso. Si parte con una sanzione amministrativa, il quale costo può variare da comune a comune; questo ammortizza in genere i pagamenti: entro i 28 giorni – a seguito anche di un fattivo reinserimento dello studente in classe – si riceve un considerevole sconto. Nei casi di media importanza o gravità si passa alla supervisione educativa: un assistente sociale viene assegnato per monitorare con attenzione il caso, nella particolare e grave circostanza nella quale i genitori non sono collaborativi con gli istituti scolastici locali (non si presentano ai colloqui e lo studente non è mai presente).

Nei casi più gravi, oltre ad un processo penale indetto dal locale tribunale è possibile incorrere in una detenzione sino a 90 giorni per scarsa responsabilità, ovvero una forma di reclusione per il genitore considerato responsabile. In Italia il 15 novembre 2023 è entrata in vigore la legge 159/23 di conversione del decreto legge 123/23 “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale” cosiddetto decreto Caivano. Tra le misure indette da tale provvedimento troviamo il daspo urbano – il quale impedirebbe al minore accesso a particolari aree della città – e vengono confermati i vari percorsi rieducativi e di reinserimento da uno a sei mesi per il giovane. Inasprite inoltre le pene e i permessi per porto d’armi e detenzione di sostanze, specie nei casi di associazione a delinquere: il Pubblico Ministero potrebbe revocare la patria potestà dei genitori. 

Andrea Maggi

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