Un altro giovane studente non c’è più. A distanza poco più di venti giorni dall’incidente che si è portato via il 18enne Lorenzo Parelli, travolto da una putrella all’interno di un’azienda meccanica della provincia di Udine che produce bilance stradali, lunedì 14 febbraio un altro ragazzo, Giuseppe Lenoci, di soli 16 anni, ha perso la vita nelle Marche: il giovane, di Monte Urano, nel Fermano, stava svolgendo un apprendistato come parte integrante di un corso professionale di termoidraulica e gli è stato fatale lo schianto contro un albero del furgone della ditta sui cui viaggiava per imparare la professione.
Entrambi i giovani avevano in comune la frequenza di un Cfp, i Centri di formazione regionale non gestiti direttamente dal ministero dell’Istruzione, ma comunque autorizzati e finanziati sempre da un ente locale (la Regione), con l’obiettivo di formare i giovani e rilasciare loro (dopo un alto numero di ore passate a diretto contatto con il mondo del lavoro) degli attestati riconosciuti ed indispensabili per l’esercizio delle professioni.
Immediato è giunto il cordoglio del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, per la morte del giovanissimo ragazzo marchigiano.
Il numero uno del dicastero di Viale Trestevere ha espresso il “più profondo dolore e vicinanza alla famiglia” del giovane Giuseppe Lenoci.
“La sicurezza sul lavoro – ha sottolineato Bianchi – deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione. Su questo abbiamo già avviato un confronto con il ministro del Lavoro Orlando e messo a ragionare i nostri tecnici”.
Il ministro dell’Istruzione ha aggiunto che “è urgente ritrovarci anche insieme alle Regioni per un percorso che porti a una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione dove sono previsti contatti dei nostri giovani con il mondo del lavoro”.
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