Dall’8 febbraio il piano superiore (o Piano Nobile, inaugurato nel 1842, anno in cui a Padova si svolse il Congresso degli scienziati italiani) dello storico Caffè Pedrocchi ospita il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, che documenta – attraverso vari reperti – fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale, dal tramonto della Repubblica Veneta (1797) alla promulgazione della Costituzione Repubblicana il primo gennaio del 1948.
L’8 febbraio del 1848, gli studenti del vicino Ateneo di Padova, asserragliati all’interno del Caffè Pedrocchi, insorsero contro gli occupanti austriaci. Peraltro, la scelta indipendentista di Antonio Pedrocchi era stata palesata dalla decisione di dedicare le tre sale del pianoterra del suo stabilimento, aperto al pubblico nel 1831, ai colori della bandiera italiana.
Nel 1866 il Veneto fu annesso al Regno d’Italia: al Comando generale acquartierato a Padova giunse, da Bezzecca, il celebre "Obbedisco" di Giuseppe Garibaldi, atto storico di quella terza e ultima guerra d’indipendenza. Nel contesto della I guerra mondiale, Padova fu sede del Comando supremo e delle Missioni Alleate e successivamente dell’armistizio, firmato a Villa Giusti il 3 novembre 1918. Quello stesso giorno i bersaglieri, sbarcati dal cacciatorpediniere "Audace" nella Trieste liberata, sventolarono il vessillo italiano ora esposto al nuovo Museo.
Nel periodo fascista, le "leggi razziali" del ’38 colpirono cinquecento ebrei padovani, tra cui molte personalità dell’Ateneo. Ancora si ricordano le efferatezze compiute nel periodo della Resistenza dalla Banda Carità (denominazione davvero poco pertinente), il reparto speciale della Banda Repubblicana alle dirette dipendenze delle SS naziste.
Tredici medaglie d’oro al "Valor militare" sono state assegnate ad altrettanti cittadini padovani nel contesto del secondo conflitto mondiale. Per il contributo dato alla Resistenza dai professori e dagli studenti universitari, l’Ateneo di Padova ricevette, unico caso in Italia, la Medaglia d’Oro al "Valor militare". Protagonisti furono Concetto Marchesi ed Egidio Meneghetti e con loro i centodiciassette docenti e studenti caduti per la libertà.
Nel Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, sezioni particolari sono dedicate ai manifesti di critica politica e propaganda fascista e a medaglie, distintivi e decorazioni dell’epoca. Non manca il ricordo dell’11 marzo del 1944, quando una bomba polverizzò gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari.
L’esposizione permanente, curata dai Musei civici del Comune di Padova, può essere visitata tutti i giorni (ad esclusione dei lunedì non festivi e di alcune giornate festive) tra le ore 9.30-12.30 e le ore 15.30-18.00 (costo del biglietto: intero 3 euro, ridotto 2 euro).
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla Direzione Musei civici (tel. 049/8204513; e-mail musei@comune.padova.it) oppure direttamente alla sede del Caffè Pedrocchi (tel. 049/8781231; sito internet www.caffepedrocchi.it).
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