L’Italia, lo sanno tutti, è la Patria del Bel Canto, proclamato recentemente dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Quindi, il canto, gli strumenti e la musica, insegnati da professionisti della materia, dovrebbero avere uno spazio didattico a partire dalle Scuole dell’Infanzia! Mi correggo: dagli Asili Nido! E invece, a conferma del malcostume italico detto delle “Nozze con i fichi secchi”, la coraggiosa Legge promulgata dal Ministro dei Neutrini dell’agonizzante ultimo Governo Berlusconi, quasi un “canto del cigno”, si presenta ancora oggi nelle vesti lacere di Legge “spezzata”. Il Decreto Ministeriale n. 8 del 31 gennaio 2011, che promuove le Attività Musicali alle Elementari, infatti, riguarda solo le classi terze, quarte e quinte, per cui le prime e le seconde risultano figlie di un “Pentagramma minore”.
Qualcuno, ormai, arriva a sostenere che il D.M. 8/2011 sia “scaduto”, quasi fosse uno yogurt. Più pragmaticamente, Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, dopo l’ultimo giro di bando del lontano 2015, non bandiscono più alcunché o bloccano le utilizzazioni nelle Scuole Primarie dei docenti di A030 Musica e A56 Strumento, peraltro previste dagli articoli 2, comma 1 lettera m) e art. 6 ter del CCNI sulla mobilità annuale di insegnanti, educatori e Ata.
Sì, voi umani lontani anni luce dal codice inverso della burocrazia scolastica, non potete immaginare che per fruire del D.M. 8/2011, anche la mia ultima Scuola di titolarità dovette produrre un Progetto educativo e didattico per l’attivazione delle Attività Musicali alle Elementari, sempre nelle classi terze, quarte e quinte. Fummo promossi dall’Ufficio Scolastico Regionale!
Su centinaia di richieste, però, solo i “Magnifici 10+9” (diciannove) Istituti della Sardegna, nell’arco di un triennio quinquennale (2011-2014-2015) vennero “accreditati” e inseriti nell’apposito Elenco Regionale. La trappola si celava nel quesito della Sfinge: per affiancare alle Maestre un professore di Musica o di Strumento in prestito dalla Scuola Media utilizzerete “risorse interne”, cioè vi arrangerete con il “prestito professionale”, gli sponsor o la banda musicale cittadina, oppure “risorse esterne”, vale a dire insegnanti provenienti da altre Scuole, qualora fossero disponibili?
Il Governo Renzi, nel 2015, con la pluricommatica Legge 107, inventò il “Potenziamento”. Diverse Scuole, vedendo la luce in fondo al tunnel, chiesero proprio una cattedra di A030 Musica, al fine di attivare il D.M. 8/2011. Nel 2021, l’Ufficio Scolastico Provinciale tagliò la cattedra di Potenziamento di Musica della mia Scuola di servizio, feci ricorso al TAR e la ottenni nuovamente.
Rivolgo un accorato appello a Deputati e Senatori della Repubblica Italiana: un emendamento, per il momento, un ampliamento in verità, che includa nelle Attività Musicali delle Elementari anche le alunne e gli alunni che, passando di fronte alla porta aperta dell’AulaMusica, mi chiedevano: “Maestro, mi piace moltissimo quella batteria: quando posso suonarla?” Rispondevo fiducioso: “Tu sei in Seconda X, quindi l’anno prossimo, col Maestro che mi sostituirà dopo che sarò andato in pensione”. L’anno successivo sono andato in pensione dopo 43 anni di servizio e il Provveditorato, “Zak!”, ha tagliato immediatamente la cattedra di potenziamento e rigettato l’utilizzazione del docente che la chiedeva dopo la mia pensionistica transizione. Viva la “Scuola dei fichi secchi”!!!
Antonio Deiara
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