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Musica e arti: una riforma con troppi errori

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Una sequenza infinita di errori ha caratterizzato la “gestione Giannini” del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Oltre al pasticciaccio brutto della deportazione forzata di migliaia di insegnanti, strappati con “la Buona Scuola” da famiglia e affetti, e poi (ma non sempre) riportati a casa a tempo abbondantemente scaduto dalle sentenze dei Tribunali, ci limiteremo a ricordare gli errori che riguardano più da vicino il settore della Musica e delle Arti:

1. La mancata istituzione della scuola primaria ad indirizzo musicale e coreutico;
2. La mancata riforma della scuola media ad indirizzo musicale (con la mancata introduzione dell’indirizzo coreutico);
4. La riforma zeppa di errori delle classi di concorso (per la quale abbiamo lanciato con successo una petizione nazionale che ha superato quota 4000 adesioni);
5. Il mancato compimento della riforma dell’AFAM, che ha gettato nell’incertezza più assoluta il settore.

E, come se non bastasse, il tentativo di riforma del settore della Musica e delle Arti si è rivelato rimedio peggiore del male.
Abbiamo dovuto assistere, esterrefatti e allibiti, nell’ordine, a:
1. l’istituzione di un fantasioso “Comitato Nazionale per l’Apprendimento pratico della Musica”;
2. l’istituzione di un ancor più fantomatico “Cantiere AFAM”, che nulla ha prodotto negli svariati anni di suo “funzionamento”, se non qualche libello stampato a spese del contribuente;
3. lo smantellamento del CNAM, organo democratico consultivo dell’AFAM, e la sua sostituzione con una antidemocratica e non rappresentativa “Commissione” nominata dal MIUR;
4. e, infine, l’incardinamento al Senato del DDL 322, che sotto il ricatto della statizzazione dei boccheggianti Istituti Musicali Pareggiati e l’immissione in ruolo di qualche centinaio di precari AFAM, dà il colpo di grazia finale alle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, prevedendone illegittimamente e incostituzionalmente l’accorpamento forzoso, sotto la guida di Super Direttori di nomina politica.

E’ questo il disegno della classe politica italiana per il settore?

All’atto del suo insediamento il nuovo Ministro ha promesso ascolto rinnovato per le istanze provenienti dal mondo professionale.

Intendiamo metterla immediatamente alla prova, sulla base di pochi ma chiari punti, che sono da sempre la base del nostro programma:

per la scuola di base:

· l’introduzione dell’insegnamento della musica come disciplina curriculare – affidata a docenti specializzati – in tutte le scuole di ogni ordine e grado, e in particolare nel biennio obbligatorio della scuola secondaria di secondo grado;
· l’istituzione di un percorso completo ad indirizzo musicale e coreutico nella scuola di base, che parta dalla scuola primaria ad indirizzo musicale e coreutico;
· il ripensamento e potenziamento della scuola media a indirizzo musicale, con la predisposizione di adeguati programmi di studio e l’aggiunta dell’indirizzo coreutico;
· la diffusione del Liceo musicale e coreutico che, grazie a una docenza altamente qualificata, porti a compimento il percorso ad indirizzo e prepari all’ingresso nell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica di livello universitario;
· la previsione di un sistema serio, rigoroso e completo di formazione degli insegnanti delle discipline musicali e coreutiche, prevalentemente demandato ai Conservatori di musica e all’Accademia Nazionale di danza, che garantisca la qualità del corpo docente;
· una seria ed adeguata attività di monitoraggio, verifica e valutazione dell’insegnamento delle discipline artistiche, musicali e coreutiche nella scuola, affidata a personale tecnicamente competente, in stretta sinergia con le Istituzioni AFAM;

per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM):

· la rottamazione del Cantiere AFAM e di tutti i fumosi Comitati che da anni discutono mentre la formazione artistica e musicale langue;
· il ritiro del pernicioso e incostituzionale DDL 322;
· l’emanazione, entro un tempo ragionevolmente breve, di tutti i regolamenti e i decreti di attuazione della legge 508/1999 di riforma dell’Alta Formazione artistica e musicale;
· la definitiva equiparazione delle Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Accademie e Conservatori di Musica) alle Università, per quanto riguarda strutture, personale e titoli rilasciati, come promosso dalla nostra petizione nazionale.

Auspichiamo l’avvio di un reale confronto sulla situazione attuale della formazione artistica, musicale e coreutica italiana. Tali settori presentano oggi notevoli criticità, che richiedono a nostro giudizio interventi specifici e una vera capacità di coordinamento tra i vari livelli di formazione, allo scopo di far sì che l’Arte, la Musica e la Danza continuino a rappresentare l’eccellenza che da secoli ci contraddistingue nel mondo e ritornino ad essere un volano per la crescita sociale ed economica del Paese.

Domenico Piccichè – Referente Nazionale CNAFAM
Coordinamento nazionale formazione artistica, musicale e coreutica
www.cnafam.weebly.com[email protected]