Musica nella primaria

Lo rende noto Il Sole 24 Ore che sottolinea come già lo scorso anno scolastico ha visto la formazione e l’aggiornamento di numerosi insegnanti di scuola primaria in possesso di adeguati titoli accademici e artistici e dei docenti di musica e strumento dei corsi musicali delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in attuazione del Dm 31 gennaio 2011, n.8 , avente per oggetto «iniziative volte alla diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola, alla qualificazione dell’insegnamento musicale e alla formazione del personale ad esso destinato, con particolare riferimento alla scuola primaria».

La formazione degli insegnanti, scrive sempre Il Sole 24 Ore, si è articolata in 15 corsi, organizzati dal Miur su base regionale o interregionale, ed ha rappresentato la chiave di volta per la concreta attuazione delle azioni di sostegno e sviluppo del curricolo musicale per gli alunni del primo ciclo.

Contemporaneamente, il Miur ha emanato, con la nota n.151 del 17 gennaio 2014, linee guida finalizzate all’avvio di percorsi sperimentali di pratica musicale per gli alunni dalla terza alla quinta classe della scuola primaria.

Gli uffici scolastici hanno quindi costituito elenchi regionali di istituzioni scolastiche con i requisiti di qualità necessari per l’attuazione di tali progetti; l’inclusione in questi elenchi rappresenta condizione necessaria per accedere alle varie opportunità di utilizzo del personale, di sperimentazione metodologico-didattica e di assegnazione di eventuali risorse finanziarie.

In questo avvio di anno scolastico, in molte scuole primarie è dunque iniziata la sperimentazione di percorsi coerenti con le recenti linee guida e affidati a insegnanti in possesso di specifici titoli conseguiti presso istituzioni dell’alta formazione musicale; negli istituti comprensivi, sono spesso i docenti di musica e strumento che si fanno carico di questi percorsi progettuali, favorendo in tal modo la costruzione di un curriculo verticale di musica che finora non aveva trovato la giusta attenzione e contestualizzazione.

Le scuole hanno così realizzato un qualificato arricchimento dell’offerta formativa; in assenza di finanziamenti da parte del Miur, si è fatto ricorso, non senza fatica, all’utilizzo di spazi di flessibilità didattica ed organizzativa (Dpr 275/99), a una diversa formulazione oraria della cattedra degli insegnanti di strumento, al lavoro a classi aperte e, soltanto in rari casi, al riconoscimento di impegni orari aggiuntivi per gli insegnanti.

L’investimento previsto dal governo si rende, pertanto, necessario per mettere a sistema simili percorsi in tutte le scuole primarie e stabilizzare la pratica musicale nella formazione di ciascun alunno mediante un approccio metodologicamente corretto

Pasquale Almirante

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