È una storia d’altri tempi, quella accaduta al concertista di fama internazionale Pavel Vernikov qualche giorno fa su un treno fermo alla stazione di Ginevra.
Nel pomeriggio dell’8 dicembre, al concertista è stato sottratto il violino: si tratta di uno strumento preziosissimo, fabbricato nel XVIII secolo dal liutaio Giovanni Battista Guadagnini. Il valore dello strumento – riferisce l’agenzia svizzera Ats – sarebbe di oltre un milione e mezzo di franchi (circa 1,4 milioni di euro).
Con il violino, sono stati rubati anche quattro archi, che valgono anch’essi una fortuna, e i documenti d’identità del concertista.
Pavel Vernikov, erede della scuola di violino di Mosca, svolge un’intensa attività concertistica in tutto il mondo come solista, in duo e con il Trio Tchaikovsky. Tiene corsi di perfezionamento presso la Scuola di Musica di Fiesole e la Scuola di violino di Kuhmo in Finlandia ed è docente presso l’Università di Vienna.
Giovedì 8 dicembre, Vernikov stava tornando a casa a Sion (cantone Vallese) da Vienna, dove insegna. Il furto è avvenuto sul treno che arrivava dall’aeroporto di Ginevra Cointrin alla stazione di Ginevra, alla quale la polizia ginevrina ha confermato un’informazione pubblicata dal domenicale “Le Matin Dimanche”.
“Nella confusione della salita e discesa di numerosi passeggeri, il prezioso violino si è ‘volatilizzato’. Il violino scomparso – ha detto Fabien Girard, amministratore del festival di musica di Sion, di cui Vernikov è direttore artistico – é stato fabbricato da Giovanni Battista Guadagnini, liutaio italiano tra i più celebri del XVIII secolo (Bilegno di Borgonovo Val Tidone, 1711 – Torino, 1786): si tratterebbe, per la precisione, di uno strumento fabbricato nel 1747”.
“Dei violini di Guadagnini – commenta l’Ansa – si è parlato a volte come degli “Stradivari dei poveri”, alludendo al lavoro di Antonio Stradivari, considerato il più grande maestro liutaio di tutti i tempi. E tuttavia si tratta di strumenti che hanno raggiunto quotazioni stratosferiche, intorno al milione di euro ed anche oltre”.
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