Mantenuta la fase sperimentale fino al 2009, i licei musicali sono stati definitivamente istituzionalizzati come licei ad ordinamento dalla riforma realizzata dal Governo Berlusconi.
Uno dei licei più all’avanguardia in Italia è il ‘Liceo Bertolucci’ di Parma, diretto dal prof. Aluisi Tosolini.
Modernità espressa non solo nella didattica, ma anche per la propensione all’innovazione pedagogico didattica in particolare nel campo degli ambienti digitali di apprendimento. Una scuola intesa come una “casa comune” dove formarsi e apprendere i saperi fondamentali e crescere cittadini nel segno della musica. Il liceo si inserisce all’interno di una lunga tradizione.
Infatti, a partire dagli anni ’70 in tutto il territorio italiano nacquero diverse sperimentazioni di licei musicali. Alcune di queste coinvolgevano direttamente i conservatori (come nel caso di Parma, Milano, Trento), previa autorizzazione del Ministero. Oltre a questi casi di licei musicali nati e operativi all’interno dei conservatori, in altre scuole le sperimentazioni musicali prevedevano l’implemento di alcune discipline musicali all’interno del piano orario di svariati indirizzi liceali.
I primi licei musicali, tuttora esistenti, sono stati Parma (dal 1970) e a Milano (dal 1971), entrambi nati all’interno dei rispettivi Conservatori di musica, confluiti nel nuovo ordinamento della riforma.
Il liceo musicale è a numero chiuso e si accede solo dopo aver superato un esame di ammissione. “Per il liceo è previsto lo studio di due strumenti – spiega il prof. Alberto Spinelli, docente di pianoforte e coordinatore del dipartimento musicale del Liceo A. Bertolucci – Il primo strumento è a scelta del candidato, previo accertamento delle competenze strumentali per gli strumenti dal curricolo di più lunga durata nel vecchio ordinamento di studio dei Conservatori (pianoforte, chitarra, violino, viola, violoncello, arpa), mentre il secondo strumento viene assegnato dal liceo in base alla necessaria predisposizione fisica e in considerazione delle esigenze della musica d’insieme.”
Se anche per questo indirizzo la prima e terza prova alla maturità sono del tutto simili alle prove dei maturandi di tutta Italia, è sulla prova di indirizzo che si registrano le particolarità.
“La seconda prova – continua il prof. Spinelli – è divisa in due giornate ed è strutturalmente simile quella del liceo artistico. Nella prima si è dato spazio alla teoria (con una prova di Teoria, Analisi e composizione con collegamenti alla dimensione multimediale e tecnologica), mentre la seconda giornata si è concentrata sulla pratica strumentale.”
“I maturandi musicisti, nella prima giornata, potevano avvalersi di idonee dotazioni strumentali (tastiera, cuffie, riproduttori di file audio, ecc…), e nella seconda giornata hanno presentato un programma di esecuzione con il proprio strumento della durata massima di 20 minuti con brani solistici o di musica d’insieme o tratti da un repertorio concertistico con riduzione pianistica. Ogni studente, con la presenza del proprio docente che ha assistito alla prova come membro esterno aggregato alla commissione – continua Spinelli – ha preparato un programma che ha messo in risalto il percorso strumentale del quinquennio e anche durante il colloquio orale i candidati hanno fatto collegamenti interdisciplinari con la prova pratica di esecuzione. Alcuni argomenti della terza prova hanno riguardato la sfera musicale relativamente a Storia della Musica e Tecnologie musicali.”
“Molto importante – aggiunge Spinelli – è stato il ruolo guida assunto dalle rete nazionale “Qualità e sviluppo dei licei musicali e coreutici italiani” nata in seno alla Direzione degli Ordinamenti del Miur che, dopo anni di attività di supporto al nuovo sistema dei licei musicali e coreutici, ha predisposto e organizzato appositi momenti conoscitivi di incontro e formazione per i docenti di Teoria, analisi e composizione e Tecnologie Musicali finalizzati al migliore svolgimento della seconda prova scritta. Da rilevare che nel nuovo esame di stato la prova pratica strumentale non assume quella rilevanza che dovrebbe esserle riconosciuta soprattutto in relazione alla valutazione che non è autonoma ma concorre alla determinazione del voto finale di tutta la seconda prova per un totale di soli 15 centesimi sul voto finale: speriamo che in futuro siano possibili correttivi in tal senso.”
Protagonisti ovviamente gli studenti della nuova maturità. Infatti, due di loro, Alice Tagliavini e Eleonora Gradella, hanno ottenuto il massimo dei voti e i loro nomi campeggiano nello spazio dedicato dal nostro portale all’iniziativa ‘Tutti 100 alla maturità’ (clicca qui per partecipare).
“Alice e Eleonora sono state due bravissime studentesse, serie e molto motivate – afferma Spinelli – Hanno espresso un’eccellenza sia nell’area musicale, sia nell’area comune . Futuro? Penso proprio che continueranno in questo ambito e si iscriveranno al Conservatorio, ma non è escluso che possano frequentare anche un corso universitario”.
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