Attualità

Musicista ucciso a Napoli, il dolore della madre: “Società fatta di Rolex, TikTok e orrori. Educhiamo i nostri figli alla cultura”

Ancora violenza “ad opera” di ragazzini: ieri, 31 agosto, un musicista di 24 anni, Giovanbattista Cutolo, è stato ucciso a Napoli, in piazza Municipio, per strada, da un 16enne armato di pistola dopo una lite in merito ad un parcheggio. L’urlo di dolore, all’indomani della tragedia, è della madre del ragazzo.

L’appello a Mattarella e Meloni

Quest’ultima a La Repubblica ha chiesto di poter parlare con il presidente della Repubblica e con la presidente del Consiglio. “Alla presidente Meloni, al presidente Mattarella: chiedo di essere chiamata, mi accolgano per dire la mia su queste brutalità che noi, che siamo nel basso di questa società e che viviamo in questo mondo, conosciamo molto di più di chi ci comanda. Voglio alzare la mano e dire tutte le cose che vanno assolutamente cambiate”.

“Dobbiamo gridare alle istituzioni di venire in campo – ha aggiunto la donna – mio figlio non c’è più a casa mia. Vengono sdoganati solo modelli materialistici, la scuola non funziona, le famiglie smembrate, la musica non viene sdoganata. Voglio che la morte di Giovanbattista funga da caterpillar contro tutte queste ingiustizie, devono cambiare le leggi”.

“Sono senza parole, questa cosa di un sedicenne che ha sparato a mio figlio non la posso proprio accettare. Perchè se a 16 anni esci con un’arma funzionante hai contezza del dramma che stai creando attorno a te. Mio figlio amava il bello, l’arte, aiutava i suoi amici. Ma, come disse Bennato, Napoli è fatta di tante Napoli. L’altra notte si sono incontrate due Napoli, quella di mio figlio e quella del sedicenne, che non si appartengono, che non si somigliano perchè la Napoli di Giogiò non è una Napoli che si alimenta di pane, TikTok, droga o di orrori. Pensiamo all’arte e alla cultura: sono questi i valori che dobbiamo dare ai nostri ragazzi”, così si è sfogata la donna a TgR.

“Mio figlio era pieno di valori, poteva solo aiutare Napoli. Un ragazzo di 16 anni che esce con la pistola ha contezza di quello che fa: esce per sparare. Non è un ragazzino, deve avere una pena esemplare”, ha detto a La7.

Stasera, nel capoluogo campano, alle 18, ci sarà una manifestazione in memoria del ragazzo in piazza Bellini. Nel frattempo le bandiere sono a mezz’asta, a Napoli, a Palazzo San Giacomo e alla sede del Consiglio comunale di via Verdi. Il Teatro San Carlo ha istituito una borsa di studio alla memoria del giovane.

La ricostruzione dei fatti

A sparare, ieri sera, a Giovanbattista, sarebbe stato un ragazzo di 16 anni con precedenti per tentato omicidio e truffa, forse imparentato esponenti della camorra, ritenuto vicino a una banda di rapinatori di Rolex. Questo avrebbe sparato tre colpi dopo una rissa scoppiata per futili motivi: un parcheggio di uno scooter che impediva una manovra a un altro motorino. A rintracciarlo nei Quartieri Spagnoli, poche ore dopo il delitto avvenuto alle 4,30 del mattino, sono stati gli investigatori della Squadra mobile.

La scintilla che avrebbe fatto degenerare la situazione sarebbe scoppiata dopo che la ragazza di Giovanbattista, che si trovava insieme a lui, ha chiesto di spostare uno scooter parcheggiato male.

Non si ferma la scia di violenza da parte di giovanissimi: dallo stupro di Palermo quello di Caivano, passando per la capretta uccisa brutalmente “per divertimento “ad Anagni. La comunità educante è davvero fallita come ha detto la docente Giovanna Corrao? Chi è responsabile?

Redazione

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