Anche il rapper napoletano 23enne Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo, amato dai giovanissimi, ha detto la propria sulla tragica uccisione del musicista 24enne Giovanbattista Cutolo, che ha avuto luogo nella zona centrale del capoluogo campano la scorsa settimana per mano di un 16enne vicino ad ambienti criminali. Lo riportano Essemagazine e Fanpage.it.
Il cantante si è sfogato su Instagram dando un messaggio importante a tutti i ragazzi che lo seguono: “Non è possibile morire a 24 anni, nella stagione più bella dell’anno, per un parcheggio. A 16 anni nessuno dovrebbe avere una pistola. Nei quartieri i ragazzi devono cambiare mentalità e scappare da tutto questo male. Voglio dirgli che uscire soltanto per divertirsi con gli amici non è da deboli, che andare a scuola non è da scemi, che portare dei fiori a una tipa che gli piace non è una vergogna”, ha esordito.
“Io sono sempre stato come voi, capisco ogni vostra paura e il vostro punto di vista, era anche il mio fino a poco tempo fa. Non guardiamo per terra, i piedi e l’asfalto, vi assicuro che non è difficile alzare la testa e guardare in alto, il cielo, le stelle, dove tutto è bello anche se sembra inarrivabile. Anche io sono cresciuto nel rione dove parlare in italiano era da scemi, andare a scuola era da deboli. Ma il mondo non è questo”.
“É il momento che tutti facciamo il nostro perché i ragazzi cambino, a partire già da cose che possono sembrare piccole e lontane da quello che è successo due giorni fa, ma non è così. Fa tutto parte della stessa mentalità. Ciao, Giambattista, non è giusto”, ha concluso.
Il messaggio del rapper è arrivato poche ore dopo che l’attore Gianfranco Gallo, con una lettera aperta su Facebook, lo aveva invitato a intervenire sull’episodio, partendo da suoi vecchi brani in cui accessori di marca venivano indicati come status symbol.
“Mi è capitato di vedere una foto dell’assassino, si veste come te, si agghinda come te, sembravi tu. Nessuna colpa ti do per il passato, ma ora sei un artista al top e devi far capire chiaramente che chi ti vuole imitare deve fare musica come Giovan Battista e non aspirare ad avere un Rolex facendo rapine come il suo assassino. Forza Emanuele”, ha scritto Gallo.
Proprio oggi ci siamo chiesti: quanto contribuisce la musica, e soprattutto i testi delle canzoni, nel plasmare l’universo identitario dei ragazzi? In tempi di frequenti episodi di violenza tra giovanissimi bisognerebbe riflettere sul messaggio che i personaggi famosi, tra cui cantanti e attori, trasmettono?
Qualcosa si è mosso a Castelfranco Veneto: qui, il prossimo 11 settembre, si sarebbe dovuto esibire il rapper milanese Niki Savage in vista dell’inizio della scuola, dedicata a ragazzi dai 14 ai 18 anni. Ma così non sarà: dopo le proteste da parte del mondo degli “adulti” il concerto è stato annullato. Lo riporta Il Corriere della Sera.
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