“Il denaro che viene ‘investito’ sulla scuola è solo frutto del risparmio futuro ottenuto dal blocco degli scatti di servizio. Morale della favola: dal ministro Padoan, la professoressa Giannini non ha ottenuto il becco di un quattrino”. Così Maria Mussini, senatrice del gruppo Misto, commenta a caldo le cifre contenute nel DdL ‘Buona Scuola’.
“E’ sorprendente, inoltre – aggiunge – come il titolare di viale Trastevere scarichi sul Parlamento la responsabilità dei tempi di approvazione del provvedimento. L’annuncite del suo capo, Matteo Renzi, evidentemente, ha fatto proseliti e dall’estate scorsa ha impedito la discussione dei ddl sul tema già depositati da tempo, tra cui la LIP Scuola. Insomma, tutto fermo, in attesa dei sacri testi governativi”.
Secondo Mussini, tuttavia, “l’errore più marchiano riguarda i precari. La verità è una soltanto: il governo non ha avuto il coraggio di dare, in questo caso sì, una via rapida alle assunzioni urgenti, e le ha impacchettate con quello che pomposamente definisce una rivoluzione ma che, all’atto pratico, non risolve il problema del precariato”.
“Sull’iter a tappe forzate del ddl, siamo al ricatto morale, conclude la senatrice. Quella di far ricadere su deputati e senatori la responsabilità di una celere approvazione del provvedimento è una manovra sporca. Il ministro Giannini sbaglia. D’altronde, gli impegni che il governo ha preso non sono né con i precari, né con la scuola, né con il Paese, ma con il Mef eConfindustria. Dunque, se la sbrighi con loro”.
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