Benito Mussolini rimane cittadino onorario di Ustica: lo ha deciso il Comune, a maggioranza di centrodestra, che ha così respinto la proposta di delibera dell’opposizione con la quale si voleva revocare la cittadinanza onoraria al fondatore del fascismo e concessa durante il suo regime ventennale. La proposta di revoca riguardava anche quattro gerarchi fascisti: Roberto Farinacci, Pietro Lanza di Scalea, Alfredo Cucco e Cesare Mori. Anche loro non sono stati “scalzati” dall’onorificenza in terra siciliana.
Secondo quanto riferisce l’Ansa, la maggioranza del Comune dell’isola siciliana, composta da sette consiglieri, ha posto una pregiudiziale che ha impedito la discussione del punto dell’ordine del giorno, perché nello statuto comunale non è prevista la possibilità di revoca.
“La cittadinanza onoraria è un titolo concesso per testimoniare la vicinanza e la riconoscenza di una comunità a un individuo, per le sue positive azioni e per i valori civili – scrivono i consiglieri di opposizione – un dittatore che ha soppresso ogni libertà democratiche, che ha condotto l’Italia in un’avventura coloniale fatta di crimini di guerra e deportazione e che ha promulgato nel 1938 le leggi razziali, non merita questa cittadinanza”.
I consiglieri di minoranza ricordano che “numerosi Comuni italiani hanno deciso di revocare la cittadinanza a Mussolini. Intendevamo anche noi aderire all’iniziativa promossa dall’Anpi”, l’associazione dei partigiani.
La decisione arriva dopo quella prodotta dalla stessa maggioranza comunale un mese fa contro l’intitolazione della scuola dell’infanzia ad Antonio Gramsci, nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia e che dopo alcuni anni fu confinato dal fascismo nell’isola siciliana.
In quell’occasione, però, l’Ufficio scolastico si era imposto concedendo comunque l’intitolazione dalla scuola a Gramsci attraverso un decreto.