“La scuola pubblica non può chiudere a causa di una interpretazione sbagliata della relazione della Corte dei Conti”: così recita un documento della Cisl Fp di Napoli che dopo aver proclamato lo stato di agitazione ha chiesto un incontro urgente con l’amministrazione comunale per evitare una paralisi dei servizi ma soprattutto la grande fuga dalla scuola comunale e statale.
“Malgrado le rassicurazioni dell’assessore alla scuola – si legge su Agvilvelino.it-, i dirigenti del comune di Napoli, si stanno astenendo a firmare qualsiasi atto che comporta un impegno di spesa”.
L’assunzione delle maestre a tempo determinato – si dice in una nota Cisl – e l’avvio delle mense scolastiche (statali e comunali) “non incidono sul bilancio comunale in quanto si tratta di impegni di spesa già deliberati e stanziati dallo stesso comune prima della relazione della Corte dei Conti, così come per la polizia municipale. Ciò consentirebbe di evitare la paralisi della scuola di Napoli di assicurare ai bambini il diritto allo studio”.
“Nei giorni scorsi il comune stava procedendo ad assumere a tempo determinato maestre, educatrici e soprattutto maestre di sostegno necessarie a garantire l’avvio dell’anno scolastico. Ma ora è tutto fermo – spiega la Cisl Fp Napoli- Resta al palo anche la partenza della refezione scolastica, prevista non prima della prima decade di novembre, un disagio importante che determinerà il ritiro di molti bambini dalle scuole comunali a favore delle scuole private che assicureranno tempo pieno e la refezione scolastica”.
“Questa organizzazione vuole sottolineare che la relazione della Corte dei Conti seppure rilevante e meritevole di tutti i rilievi evidenziati che vanno rispettati, non tende a negare il diritto allo studio sancito dalla costituzione però è bene ricordare che non è il primo caso del genere”: spiega Cisl Fp
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