Continuano i disagi sulla didattica per le proteste dei lavoratori socialmente utili, che si occupano della pulizia delle scuole, contro i tagli previsti alla categoria. Dopo i problemi di igiene negli istituti delle scorse settimane, dovuti allo sciopero degli addetti alle pulizie, nelle ultime ore la situazione è tornata calda nel napoletano: la mattina del 17 febbraio un nutrito gruppo di lavoratori socialmente utili ha impedito l’accesso degli studenti ad una quindicina di istituti di Napoli e provincia.
Si tratta di una contestazione annunciata, dopo che la settimana scorsa non aveva particolari esiti la decisione degli Lsu di occupare gli uffici della direzione scolastica regionale della Campania.
La protesta rientra nell’ambito della vertenza promossa contro i tagli al monte ore degli addetti alle pulizie con un conseguente ridimensionamento degli stipendi. Una decisione che deriva, a su volta, dal decremento dei finanziamenti nazionali, passati da 600 a 400 milioni di euro annui, con la prospettiva di diventare 280. Ma, sembra, derivante anche dalla ristrettezza dei tempi per l’avvio dei nuovi appalti. Come, anche, dalle ”difficoltà di comunicazione” tra le cooperative – che gestiscono pulizie e personale – e le dirigenze scolastiche.
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