Mentre la politica si è divisa sull’opportunità di celebrare la Festa del 2 Giugno dopo la tragedia, in serata ieri è intervenuto direttamente il capo dello Stato per confermare le cerimonie. Una festa che però sarà “sobria” e, soprattutto, dedicata alla memoria delle vittime del sisma. “Lo celebreremo perché la Repubblica deve dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza con cui affronta le sfide”, ha spiegato Napolitano in occasione della sua visita a Gemona, località del Friuli che fu colpita e distrutta dal terremoto che nel 1976 provocò 400 morti. Il pensiero nel giorno della Repubblica andrà dunque “al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento che devono essere superati”, ha continuato il presidente, rivolgendo il suo appello “alla solidarietà nazionale e alla necessaria mobilitazione delle forze dello Stato e della società”.