“Dati corretti per agire bene. Abbiamo da recuperare apprendimenti, ma credo che con l’invalsi riusciremo a capire come e dove agire”.
Parla così ai microfoni della Tecnica della Scuola, Flavia Nardelli Piccoli, deputata del Pd, già presidente della commissione cultura alla Camera, che sulla Dad non ha dubbi: “Gli insegnanti hanno lavorato con impegno affinando le loro capacità”.
Sui congedi parentali e babysitteraggio aggiunge: “Risposte immediate ai genitori dal Parlamento”. Con la deputata abbiamo parlato, tra l’altro, della perdita di apprendimento.
Quali sono gli errori da non ricommettere in questa terza ondata?
Fino ad ora eravamo riusciti a garantire lezioni in presenza ai bambini dell’infanzia e primaria, ma questa nuova variante ci costringe ad agire anche su questa fascia d’età, creando sconvolgimenti. Sono convinta gli insegnanti abbiano affinato le loro capacità sulla Dad. Sono fiduciosa su una buona interazione fra i bambini e la scuola grazie alla didattica a distanza.
Sui congedi parentali e babysitteraggio si può fare di più? E sui figli di lavoratori di comparti speciali?
L’attenzione su questi temi per noi resta fondamentale. Serve sicuramente un supporto a casa intanto per i bambini a cui nella prima ondata è stata garantita la presenza a scuola. Quindi bisogna potenziare gli aiuti per i genitori, con risposte immediate, anche per i figli di chi è impegnato in settori particolari. In Parlamento cercheremo di capire come velocizzare gli iter su questi temi.
Sui disturbi psicologici di cui risultano affetti molti giovani in questo periodo cosa si può fare?
C’è una forte sensibilizzazione al tema. Credo serva la giusta attenzione delle scuole, famiglie, media e del ministero che ha dei progetti per dare supporto psicologico laddove serva. E’ una pandemia di lungo corso. Dobbiamo fare i conti non solo con la perdita dell’apprendimento, ma anche ai danni psicologici.
A proposito di perdita dell’apprendimento, come colmarlo?
La Dad era già presente nella programmazione del Ministero prima della pandemia, solo che abbiamo affrontato dei problemi con cui non pensavamo di doverci confrontare.
Gli insegnanti hanno fatto uno straordinario lavoro, faticoso e sotto la spinta dell’urgenza, in un Paese in cui le connessioni non sono garantite in maniera eguale, con famiglie che non tutte hanno gli strumenti necessari per connettersi con le scuole.
Sulla perdita di apprendimento, purtroppo, non abbiamo dati precisi, ma spero l’Invalsi sia in grado di aiutarci. Dati corretti sono premessa per agire bene.
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